Venedì 20 e Sabato 21 Novembre alle ore 21.00
e Domenica 22 Novembre alle ore 18.00

al
TEATRO IL PRIMO
Via del Capricorno 4
Colli Aminei, Napoli


"VITE VIOLATE"

di Fabio Croce

con
JULIO SOLINAS
LORENZO PROFITA
ELISA CRUCCI


Regia di PAOLO ORLANDELLI

“Vite Violate” di Fabio Croce diretto da Paolo Orlandelli porta sul palco del Teatro Il Primo testimonianze crude e terribili sulla inquietante vicenda dei "preti predatori" e soprattutto sul silenzio colpevole che la Chiesa ha lasciato cadere negli anni su queste vicende, silenzio che ferisce la coscienza di chi ha subito questi abusi e ne perpetua il dolore nel tempo.

Lo spettacolo consiste nella mise en espace di una serie di testimonianze di persone che sono state abusate da sacerdoti, con un apparato di informazioni utili a conoscere più da vicino il problema dei preti predatori. Dal caso di Marcial Maciel Degollado, fondatore de I Legionari di Cristo, ai casi italiani, fino allo sconvolgente Rapporto Ferns, che ha dato lo spunto per il noto documentario Sex Crimes and the Vatican, poche emblematiche storie daranno voce alla moltitudine di individui che hanno subito violenze da coloro nei quali riponevano assoluta fiducia, e che oltre a questo hanno dovuto subire il silenzio della Chiesa, la esecrabile politica vaticana del nascondere, del minimizzare e del tutelare i responsabili degli abusi, nella totale incuranza per le parti lese. Sulla scia delle molte iniziative che con grande difficoltà cercano di dare risalto a queste allarmanti vicende, anche il teatro si propone come mezzo per trasmettere dati, cifre, nomi e fatti che aiutino a dissipare la cortina fumogena che soprattutto nel nostro paese impedisce alla popolazione di conoscere fino in fondo il problema dei preti pedofili e il disprezzo della Chiesa nei confronti della verità e della sofferenza delle vittime di queste violenze. Nessun espediente viene utilizzato per sottolineare l’atrocità e la miseria morale di queste storie, la parola nuda è il mezzo che ci è parso più potente per rimuovere il velo di omertà e d’ipocrisia che occulta uno dei crimini più abominevoli della nostra società.

Parlano le vittime
L’abuso sessuale è un grave crimine contro la persona ed è tanto più grave se la vittima dell’abuso è un minore, incapace di comprendere, di elaborare e di opporsi a quanto gli accade, e l’autore dell’abuso è un ecclesiastico, tenuto dai suoi sacri voti a un comportamento esemplare ed alla tutela della pace spirituale dei fedeli. Ci vogliono decenni perché un individuo possa superare un trauma da abuso sessuale, spesso le vittime di queste violenze ricorrono all’alcol e alle droghe per lenire la loro sofferenza, spesso si uccidono. Per capire quale tipo di impatto questi crimini abbiano sulla persona, diamo voce alle vittime degli abusi, a coloro che vanno a finire nelle cifre che descrivono questo orribile fenomeno e che troppo spesso vengono fatti passare per calunniatori, o per adescatori di poveri sacerdoti senza macchia. Cosa accade a chi subisce un abuso e cosa accade a chi lo commette, quando il reo è un ecclesiastico, questo ci proponiamo di raccontare.