Vittoria di misura, ma meritata. Il Napoli vince al San Paolo e si mantiene a -3 dalla Juve. Di Hamsik il gol decisivo che consente agli azzurri di chiudere la non facile pratica Chievo, squadra che in passato ha creato non pochi problemi. Ed anche ieri il Napoli, orfano di Cavani rimasto a casa per un fastidio muscolare, ha dovuto faticare per fare sua la partita.

SPAZIO AI TITOLARI – Senza il Matador, tocca a Pandev il ruolo di punto di riferimento del reparto offensivo con Insigne e Hamsik pronti a svariare per tutto il fronte d’attacco. Per il resto tornano i “titolarissimi” per cancellare la brutta trasferta di Dnipropetrovsk. Corini si affida invece al tridente Luciano-Thereau-Vacek lasciando inizialmente in panchina Pellissier e Di Michele.

PORTA STREGATA – Sin dai primi minuti di gara il Napoli mostra di voler mettere la partita sui binari giusti tenendo il baricentro di gioco molto alto. Il Chievo prova a chiudere tutti gli spazi, ma non riesce ad arginare l’avanzata azzurra. Che comincia all’8’ quando Inler, tra i più ispirati, libera un destro da quasi 30 metri potente e preciso che prima il palo e poi una fortunosa smanacciata di Sorrentino evitano di entrare in porta. Poi al 23’ Maggio manda alto di testa da pochi passi su cross di Insigne dalla destra. Infine al 38’ ancora l’ex Pescara in percussione sulla fascia opposta mette un pallone in mezzo su cui Pandev si avventa senza riuscire a trovare la porta. Tre palle gol nitide che si aggiungono ad una serie di assalti che il Napoli porta avanti tenendo costantemente alle corde l’avversario. Il Chievo è tutto in un velleitario tentativo di Rigoni dalla lunga distanza che non impensierisce De Sanctis.

IL VANTAGGIO – Nell’intervallo al San Paolo aleggiano brutti pensieri: quando sprechi troppo poi finisce che le prendi. Un concetto che sembra consolidarsi ad inizio ripresa quando il più pericoloso degli azzurri, Insigne, conclude dal limite trovando ancora Sorrentino attento nella parata in due tempi. Per sbloccare la gara serve un acuto da “tenore”. E il lampo di genio non tarda ad arrivare: al 13’ Hamsik, ottimamente ispirato da Zuniga, s’infila nel corridoio giusto all’interno dell’area e batte Sorrentino con un preciso sinistro rasoterra. Vantaggio meritato, che spazza via in un sol colpo tutti i brutti pensieri. Perché il Napoli, che fa delle ripartenze in velocità la sua arma più letale, sa di poter fare ancora più male quando l’avversario si sbilancia. E infatti il Chievo, dopo l’1-0, comincia a lasciare libero qualche spazio. Non ne approfitta Insigne che al 18’ conclude fuori misura un facile contropiede. Dal canto suo Corini deve rischiare il tutto per tutto e inserisce Pellissier e il fischiatissimo Moscardelli. Ma i cambi producono poco, se si esclude una dubbia trattenuta in area di Campagnaro su Pellissier. Anzi, è il Napoli ad essere ancora pericoloso con Insigne che parte sempre bene in progressione ma sbaglia l’ultimo tocco per Pandev libero in area. Il doppio giallo a Vacek ferma le residue speranze dei clivensi. Dossena, Vargas e Dzemaili, forze fresche messe in campo da Mazzarri nell’ultimo quarto d’ora, si mostrano utili ad amministrare il vantaggio. Finisce 1-0, con il Napoli che scavalca l’Inter vittoriosa a Bologna nel pomeriggio.

ANALISI – Certe partite si possono anche perdere, quando la palla non entra la squadra può accusare il colpo psicologico e affondare. In passato al Napoli qualche volta questo è successo. Oggi invece, pur senza Cavani, ha dimostrato grande solidità e fiducia nei propri mezzi. Dai e dai che prima o poi entra e alla fine è entrata, grazie al solito Hamsik su perfetto assist di Zuniga. Bene anche Insigne, costantemente pericoloso in progressione: se riesce a perfezionare l’ultimo tocco, sia esso una conclusione verso la porta o un servizio per il compagno smarcato (e lui ha dimostrato di avere anche queste caratteristiche) può diventare devastante. Ottimo il centrocampo con Inler, regista affidabile e a tratti illuminante in fase d’impostazione, e con Behrami, sempre più uomo-ovunque. Prestazione di buon livello anche per la difesa, che solo nella parte centrale del secondo tempo ha sofferto i timidi tentativi del Chievo. Serata positiva al San Paolo, nonostante la pioggia battente. Bellissimo l’applauso dello stadio all’associazione delle vittime innocenti della criminalità e lo striscione esposto in curva A “Pasquale vive”. Lo stesso applauso ha sottolineato anche il minuto di silenzio per la morte di Tiziano Chierotti, il 24enne militare italiano caduto in Afghanistan.

(Salvatore Gallo)