Una vita tra farmacie, politica e pallone. Si può riassumere così la parabola imprenditoriale di Nazario Matachione trasformatosi, in poco più di 15 anni, da farmacista di provincia, a uomo più potente dal punto di vista economico della regione Campania. L’imprenditore nativo di Torre del Greco, arrestato questa mattina assieme al Colonnello della Guardia di Finanza Giaccone con l’accusa di corruzione, ha creato il suo impero cercando di espandersi anche in altri settori.
Affiliato all’ordine dei farmacisti dal 1999 ha aperto ben dieci punti vendita in tutta la Campania, più uno in Abruzzo a Montesilvano, creando un business di primo livello. A Torre Annunziata possiede addirittura la farmacia più grande d’Italia situata all’interno di un centro storico, dopo aver acquisito quella storica del dottore Lavarone.

LA FARMATRUFFA. Matachione iniziò la sua scalata in politica nel 2000 entrando nella giunta Cucolo come assessore. Poi nel maggio dell’anno successivo fu coinvolto nella ’Farmatruffa’ e rassegnò le dimissioni. Per il Gip dell’epoca l’esponente dei Democratici era in affari con alcuni indagati per l’acquisizione di farmaci precettati. Per l’imprenditore corallino scattarono subito i domiciliari, ma con il passare del tempo riuscì a far valere la sua innocenza.

LA PARENTESI SAVOIA. Breve ed intensa l’avventura al Savoia di Nazario Matachione, che ne rilevò la presidenza da Dario Pasquariello nel 2003. Insieme a lui entrarono come soci al 30% anche Carmine Carotenuto ed Agostino Marulo. Subito iniziò una campagna acquisti faraonica per una squadra di D, culminata con gli acquisti dei fratelli Majella, Giovanni Bagnara e Sossio Aruta. La panchina passò in poche giornate da Mario Pietropinto ad Andrea Chiappini. Quella squadra perse la discussa finale di Potenza, dopo aver vinto a tavolino il derby di Caserta. L’anno successivo l’epilogo fu lo stesso. Matachione rinforzò ancor di più la rosa con Ciro Ianniello, Pasquale Ottobre e Checco Ingenito, re dei cannonieri della quarta serie. La stagione, però, fu tribolata visto che ci furono ben due cambi di allenatore (in entrambi i casi Guglielmo Ricciardi prese il posto di Chiappini) fino alla bruciante sconfitta della finale playoff di Sorrento, dopo la vittoria in rimonta al Giraud per 2-1 nella sfida d’andata.




LE ELEZIONI A TORRE ANNUNZIATA. Nello stesso 2005 Matachione si lanciò di nuovo in politica tentando la scalata a palazzo Criscuolo. Sostenuto da una coalizione composta dalla civica “Unione e Libertà”, Forza Italia e l’UDC – PRI, l’imprenditore, grazie anche al consenso conquistato col Savoia, cercò di accattivarsi le fasce deboli di Torre, ma non tutto andò secondo i suoi piani. Al primo turno l’ex presidente dei bianchi conquistò soltanto il 14,7%dei voti contro il 49,9% del suo avversario Luigi Monaco. Riuscì comunque a portare la sfida al ballottaggio dove perse nettamente la sfida con il candidato del centrosinistra (72,5% rispetto al suo 27,5%).

CRAC DEIULEMAR. La sconfitta elettorale di Matachione portò in un sol colpo il farmacista a lasciare sia la scena politica, che quella calcistica (malgrado le tante voci di un suo ritorno nel corso degli anni). Infine il suo nome è comparso (non risultando però indagato) anche in alcune intercettazioni relative all’inchiesta sul crac Deiulemar a Torre del Greco. Mario Della Gatta, attuale compagno della sua ex moglie Maria Palomba (anche lei farmacista), lo contattò per provare a convincere l’avvocato Ciro Falanga a far prestare il proprio consenso sul rinvio dell’udienza.

Gianluca Buonocore

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