Questa mattina Rovigliano si è svegliata col passaggio della manifestazione contro la realizzazione della seconda foce del Sarno organizzata dal comitato locale “No alla Seconda Foce”.
La foce, che dovrebbe essere realizzata nei pressi di via Solferino poco prima della località denominata "Sette scogliere", rientra nel più complesso quadro del Grande Progetto Sarno. Il piano, così come articolato da ARCADIS, l’agenzia regionale che si occupa della tutela del suolo, prevede, tra le altre opere, il dragaggio del letto del fiume e vasche di laminazione nei comuni della piana del Sarno per prevenire le esondazioni.
“Se negli anni si fosse operata una manutenzione costante – affermano i manifestanti – oggi molte città non sarebbero costrette a fare i conti con allagamenti in seguito a pochi minuti di pioggia. Da decenni il fiume è divenuto lo sfogo di reti fognarie cittadine inesistenti ed accoglie affluenti che sono i canali delle industrie conciarie e conserviere. Se oggi si festeggia un miglioramento delle acque è solo perché molte industrie che sversavano negli affluenti sono chiuse a causa della crisi economica”.

Il comitato locale teme che con la seconda foce possano aumentare i casi di tumori, in una zona già ad elevato rischio per la vicinanza con la foce naturale del fiume. Inoltre non vogliono che la frazione periferica di Torre venga ulteriormente divisa da un lavoro ingegneristico com’è stata la linea ferroviaria che ha tagliato in due il quartiere.
Tra i manifestanti hanno partecipato i rappresentati del Movimento 5 Stelle, comitati locali dei comuni interessati dal progetto ed alcuni consiglieri comunali di Torre Annunziata che, nonostante sostengano l´amministrazione Starita, si sono detti contrari alla seconda foce. È il caso di Francesco Donadio, Domenico Roviello e Raffaele De Stefano, che hanno sfilato insieme ai manifestanti. A loro si è aggiunto poi successivamente anche il consigliere Massimo Papa. "Non vogliamo accogliere a Rovigliano – afferma De Stefano – un’opera titanica che diverrà come o peggio della prima foce. Le opere importanti da fare riguardano il disinquinamento, la bonifica e la messa in sicurezza degli argini. Ad acque pulite discuteremo della possibilità della costruzione di quest’opera”. Dello stesso avviso i consiglieri Donadio, Papa e Roviello che vogliono “salvaguardare il territorio, operando prima per una costruzione della rete fognaria in tutti i comuni limitrofi e la messa in funzione dei depuratori”.

Raffaele Perrotta