“No comment. Alfieri non è un nostro interlocutore e adesso abbiamo cose più serie di cui discutere a cominciare dal congresso regionale di domenica prossima”. Con poche battute il segretario cittadino del PD Ciro Passeggia liquida il comunicato stampa di Ciro Alfieri pubblicato qualche giorno fa. Anche il consigliere Raffaele Ricciardi non si dilunga sulla vicenda “sono orgoglioso della mia storia politica – afferma Ricciardi - e di quella condivisa con tanti compagni. Non so se altri possono dire altrettanto. Centro Democratico a Torre Annunziata è un avversario politico. Del resto nel 2001 ha sostenuto il centrodestra e Falanga e oggi pretende di spacciarsi per esponente del centrosinistra”

La vicenda inizia circa una settimana fa quando, da voci di corridoio, trapelò la volontà di alcuni consiglieri di cambiare rotta e maggioranza rispetto a quella uscita vincente dalle elezioni. Secondo alcuni anche il sindaco stava pensando di cambiare passo e tornare nel Partito Democratico ridefinendo una nuova maggioranza e con essa un nuovo programma e governo cittadino.
A queste indiscrezioni ha risposto, dopo alcuni giorni e con un comunicato stampa, l’ex assessore alle politiche sociali Ciro Alfieri prendendo di mira in particolare il segretario cittadino ed il capogruppo in consiglio comunale del PD.

Ma se il gruppo dirigente liquida la vicenda con poche battute è la base del partito, impegnata in questi giorni in assemblee preparatorie al congresso, a farsi sentire in maniera più accorata. “Facciamo difficoltà a capire l’ingerenza di Alfieri in una discussione che stiamo avendo al nostro interno e che riguarda la possibilità di accogliere o meno persone che condividono il progetto del partito. Poi lui che era nel partito di Pietro Longo non credo possa giudicare la nostra storia politica caratterizzata dalla guida di Enrico Berlinguer”. È un coro di critiche ed un’analisi puntuale sulle vicende raccontate e denunciate nel comunicato dell’ex numero due di palazzo Criscuolo. "Il centrosinistra per il PD non è un´alleanza fotocopia da Aosta a Lampedusa, non è il pentapartito degli anni ´80. Le valutazioni sulle alleanze sono fatte su programmi, valori e sul modo di raccogliere consenso. Per questo Centro Democratico a Torre è quanto di più lontano ed alternativo rispetto al nostro partito". Una lunga lista di precisazioni, di puntualizzazione anche sulla storia che ha caratterizzato la città negli ultimi 20 anni, dallo scioglimento del consiglio del 1993 alle elezioni di Cucolo che ha giurato nel gennaio 1996. “L’ex assessore non sa che la nomina del dirigente a cui fa riferimento è avvenuta solo con Monaco e la stessa persona è stata confermata dal Prefetto fino alle elezioni del 2007. Con Starita il partito non ha ordito alcuna congiura, a differenza di chi minaccia scioglimenti. Il no a Centro Democratico fu detto sia in consiglio comunale che al congresso ma il sindaco, nonostante la mediazione di Tremante, scelse di uscire dal partito. La commissione d’accesso – concludono – è stata inviata dal Prefetto sulla base di atti di organi dello Stato e non dal Partito Democratico. Nessuno si augurava scioglimenti ma avere scansato il pericolo non vuol dire che le zone d´ombra non vi fossero”.

Insomma anche la base del PD sembra chiudere ogni possibilità di dialogo con il partito di Alfieri, proprio quando, in queste ore, il sindaco dovrebbe decidere la sua storia politica futura ed i nuovi assetti di potere all’interno del consiglio comunale.


Raffaele Perrotta