TRECASE – Presentato, nella serata di ieri, presso lo studio dentistico del dr. Enrico Piccolo, in via Carlo Pisacane, il libro di don Beniamino Di Martino “Note sulla Proprietà Privata” pubblicato da Nicola Lombardo Editore. Beniamino. Di Martino(1963), è stato ordinato sacerdote nel 1987(a soli 24 anni) ed opera nella Diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia. Ha conseguito il Baccalaureato in Teologia presso la Pontificia Università dell’Italia Meridionale a Napoli con successiva specializzazione in Teologia Morale-Dottrina Sociale. Si è successivamente laureato in Filosofia all’Università di Roma - TorVergata con una tesi su “Il progetto di Pio XII e la Democrazia Cristiana di De Gasperi”. Nel 2003 con un gruppo di amici ha dato via a Storia Libera (un portale storico on line di grande estensione. Attualmente è parroco di due parrocchie in Gragnano (Na) : San Bartolomeo in Sigliano e San Nicola dei Miri. All’appuntamento culturale trecasese un selezionato parterre di amici e conoscenti ha seguito con attenzione il relazionato dell’autore. “C’è differenza tra «capitalismo» ed «economia di mercato»? Nel linguaggio comune non si pone differenza di significato tra i due termini – dice l’autore nell’introduzione del suo libro – e prosegue - tuttavia i due concetti non sono propriamente equivalenti. Nonostante ciò, è chiaro, però, che la criminalizzazione che il pensiero capitalistico ha subìto e subisce, soprattutto in Europa, riguarda il modo con cui veniva e viene, più o meno indebitamente, abbinato alla libera economia di mercato. Come dire: il «capitalismo» ha goduto della luce riflessagli dall’«economia di mercato»; al «capitalismo» sono stati attribuite caratteristiche che, invece, sono proprie dell’«economia di mercato. Quale, dunque, la differenza tra «capitalismo» ed «economia di mercato»? Se c’è una ragione per cui preferiamo non adottare il termine «capitalismo» è perché il capitalismo non esclude, in linea di principio, i grandi monopoli e la grande concentrazione della proprietà. Il capitalismo, in altri termini, può essere anche «di Stato». In Cina, ad esempio, è ancora così. Così è stato in ogni paese del socialismo reale. Il comunismo è, infatti, «capitalismo di Stato». Non solo. Senza giungere a ricordare le pianificazioni del comunismo, in molti paesi dell’Occidente (quindi appartenenti al mondo cosiddetto libero) sembra essere spesso prevalsa la concentrazione di proprietà nelle mani dello Stato. Tra questi paesi, purtroppo, l’Italia ha rappresentato un esempio gravemente negativo con pesanti ripercussioni sull’economia interna e sulla società. Perciò, più che al «capitalismo» preferiamo riferirci al concetto di «libera economia». Crediamo sia più esatto parlare di «libero mercato» o di regime di «libero scambio» o di «economia di mercato» o semplicemente di «mercato» . Preferire parlare di «libera economia» piuttosto che di «capitalismo» consente di guardare con più attenzione alla diffusione della proprietà. Il libero mercato, al contrario di alcune forme di «capitalismo», infatti – da un lato per svilupparsi e dall’altro come benefico effetto prodotto – moltiplica sempre i soggetti economici e la concorrenza. Mentre ciò non sempre viene assicurato da ciò che chiamiamo «capitalismo». Quando, invece, il «capitalismo» garantisce questi benefici effetti, allora esso risulterà semplicemente coincidente con ciò che definiamo «libera economia».”
NINO VICIDOMINI