TRECASE - Maggio, il mese della Madonna è appena trascorso, l’aria ancora profuma di fiori ed è mite, quale occasione migliore per una visita in chiesa e rendere omaggio a Maria, madre di Gesù e di ciascuno di noi? Anche quest’anno (tradizione ormai consolidata) i bambini della Scuola dell’Infanzia del Circolo Didattico di Trecase, Plesso di Via Cattaneo e Plesso di Via Vesuvio, hanno omaggiato la Madonna nella chiesa di Sant’ Antonio di Padova. Questa uscita è stata preparata insieme ai bambini, Maria ha accompagnato tutte le attività didattiche svolte nell’ora di religione.
Maria è stata conosciuta dai bambini come la madre del Bambin Gesù in occasione del Natale, come la madre premurosa che si preoccupa quando Gesù si ferma al tempio di Gerusalemme, come la persona generosa che invita Gesù a compiere il miracolo in occasione delle nozze di Cana, come la madre sofferente quando il figlio viene crocifisso.
Maria è quindi percepita dai bambini come un’immagine materna e, come ogni madre, fa subito pensare ai sentimenti della famiglia (amore, protezione, devozione filiale…). Sono dinamiche particolarmente sentite e vicine alla sfera di vita dei bambini, quelle forse più rispondenti alle loro esigenze affettive e soprannaturali. L’immagine della Madonna, infatti, si collega facilmente alla mamma, non a caso il mese di maggio è dedicato a Maria e celebra anche la “Festa della mamma”.
I piccoli hanno atteso quest’uscita con grande trepidazione ed emozione. Le domande e le considerazioni come sempre sono state tante. Maestra, Maria è bella come la mia mamma? Come ha i capelli? Maestra, io voglio molto bene alla Madonnina e tu?
Anche quest’anno il giorno dell’appuntamento con Maria, è arrivato! Una lunghissima fila di bambini con le loro magliette bianche e i cappellini colorati, ha “invaso” le strade di Trecase. Arrivati in chiesa, i bambini, con grande compostezza, si sono seduti, mentre alcune mamme sistemavano delle bellissime piante, da loro stesse preparate, ai piedi dell’altare. Don Rosario li ha accolti con grande affetto, ha spiegato loro cosa si fa in chiesa e tutti insieme abbiamo recitato l’Ave Maria. Prima di cantare, Filippo, un bambino della sezione degli “Orsetti” mi ha sussurrato: maestra, mi avevi promesso di mettermi avanti! L’ho fatto scalare di qualche panca e nei suoi occhi ho letto l’orgoglio e la gratitudine per la promessa mantenuta. D’incanto, un coro di voci riecheggiava in tutta la chiesa ed è stato difficile trattenere la commozione. Prima di uscire il sacerdote ha regalato a ciascun bambino un’immaginetta di Maria, poi tutti l’hanno salutata mandandoLe un gran bacio con la mano.
Infine, sui marciapiedi, ad aspettare il passaggio dei bimbi, c’erano parenti, passanti, curiosi che li fotografavano e li salutavano facendoli sentire delle piccole stars. Arrivati a scuola, una bimba della sezione dei “Pesciolini” mi ha detto testualmente: maestra, ma il prete ha “benedettato anche a me”?
Mi piace ricordare che la devozione a Maria è stato uno dei fili conduttori del pontificato di Giovanni Paolo II che scelse come “motto” del suo ministero l’espressione “TOTUS TUUS” (tutto tuo), facendo di Maria l’icona del “SI”.
Un insegnamento fondamentale, quello del neo Beato, in quanto educare ed educarsi sin da piccoli alla disponibilità è opportuno ed auspicabile perché ci rende collaborativi e propositivi.
_____________la docente Rosaria Confuorto