Sarà Unimpresa a gestire la raccolta dei dati e della documentazione dei lavoratori di Officine Torresi, da avviare ai processi di formazione propedeutici al loro reimpiego.
E´ quanto deciso al termine del tavolo tecnico convocato presso l´Osservatorio del mercato del lavoro e dell´Occupazione della Regione Campania, al quale hanno preso parte, oltre ad Unimpresa, le organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm, Cgiul, Cisl e Uil, la Rus, il sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita, e rappresentanti degli assessorati al Lavoro e alle Attività Produttive della Regione Campania.
"La questione è molto delicata, poichè da una parte i lavoratori premono affinchè si riprendano le attività di produzione all´interno dell´area, dall´altra le aziende che hanno opzionato l´acquisto degli spazi stanno soffrendo un grave ritardo per l´aspetto autorizzativo, determinato dall´Asi, che pregiudica evidentemente l´avvio delle produzioni - spiega Donato Lardieri, responsabile dell´area Lavoro di Unimpresa -. A questo va sommata il gravissimo disagio economico dei lavoratori, attualmente in cassa integrazione, in attesa non solo degli emolumenti per l´anno in corso ma anche di spettanze arretrate, la cui liquidazione da parte dell´azienda è vincolata alla vendita degli spazi e alla situazione autorizzativa. Così come a questa è vincolata la possibilità di attivare i programmi formativi per la riqualificazione del personale previsti dal piano straordinario per il lavoro! della Regione Campania".
Lardieri ricorda che "Nonostante l´importanza della sola questione Officine Torresi, essa non è che una parte della questione globale dell´area torrese-stabiese, ed una soluzione limitata ad essa non sarebbe che, pur nella sua importanza, una soluzione relativa".
"Insistiamo con fermezza - conclude il rappresentante di Unimpresa - nel sostenere la necessità di istituire una "cabina di regia" efficiente, snella e funzionale alla ripresa ed allo sviluppo di un´area finora svilita e mortificata da sovrapposizioni di strumenti legislativi ed organismi, anche importanti, ma troppo spesso scarsamente utilizzati".