Parteciparono alla tragica rapina che stroncò la vita del tenente dei carabinieri Marco Pittoni, oggi per loro è il giorno del giudizio. Un totale di ottanta anni di carcere è in cifre il risultato del processo a carico di Fabio Prete, Gennaro Carotenuto e Giovanni Fontana, a giudizio per rapina aggravata e concorso in omicidio volontario. Trenta anni di carcere sono stati inflitti ai danni di Prete e Fontana che materialmente uscirono dall´auto per entrare nell´ufficio postale di Nocera Inferiore e mettere a segno una rapina finita poi nel sangue. Venti anni di carcere, invece, sono stati inflitti ai danni di Carotenuto, autista del commando composto da tutti oplontini. Con loro Carmine Maresca, diciassettenne all´epoca del fatto, figlio di un ras del clan Gionta, che materialmente esplose i colpi fatali al militare in borghese, già condannato a 17 anni. Ai tre imputati poteva andare anche peggio visto le richieste del pm Sessa che aveva invocato l´ergastolo sia per Prete che per Fontana. Diversamente ha ritenuto il gup Mancini del tribunale di Nocera Inferiore che ha scelto di dare credito alle tesi difensive sostenute dai penalisti Roberto Cuomo, Nicolas Balzano e Michele Riggi, secondo cui non c´è stata resistenza a pubblico ufficiale dato che il militare in quel momento indossava abiti borghesi. Confermata la pena richiesta, invece, dalla pubblica accusa per Carotenuto. Il tragico epilogo della giovane vita dell´ufficiale dei carabinieri risale al 6 giugno 2008 quando nel corso di una rapina all´ufficio postale nocerino il rapinatore minorenne gli sparò uccidendolo sul colpo. Dopo pochi giorni tutti i responsabili erano già con le manette ai polsi grazie ad una brillante operazione dei militari a Torre Annunziata.