E’ durata diverse ore l’operazione condotta ieri dalla Polizia di Torre Annunziata che ha portato all’arresto di Sperandeo Domenico, Sperandeo Giuseppe e Gallo Giovanna. Un’operazione che ha visto lunghe ed interminabili pause, durante le quali, gli agenti appostati, hanno atteso il momento opportuno per entrare in azione.
L’intervento è cominciato con un sopralluogo all’interno del garage condominiale al civico 16 di corso Vittorio Emanuele III. Secondo gli investigatori quel garage è il centro di smistamento della droga e delle armi del clan Gionta che, nonostante i tanti arresti in questi anni, continua ad operare nella zona.
Le ricerche all’interno del garage finiscono con il ritrovamento di una Seat Arosa di colore bianco, sospettata di essere il vero e proprio deposito del clan. Infatti all’interno di essa gli agenti di polizia trovano diverse buste contenente 300 grammi di cocaina, 3 chili di canapa indiana e 14 chili di hashish.
Grazie ai documenti dell’auto si risale al proprietario della stessa, il quale, raggiunto dalla polizia, afferma di aver prestato l’auto la settimana precedente a Sperandeo Domenico. Mentre alcuni poliziotti si dirigono a Palazzo Fienga per perquisire la casa di Sperandeo, altri agenti ritornato al garage per tenero sotto controllo l´auto piena zeppa di droga.
Ed è questo il momento centrale dell´operazione: Gallo Giovanna, accortasi della presenza della polizia, decide di far scomparire un borsone che aveva con se pieno di droga e armi. Contatta il genero Sperandeo Giuseppe e insieme si dirigono al garage, probabilmente cercando di occultare il borsone nell´auto. I due ovviamente ignorano la presenza dei poliziotti nel garage.
Dopo un’attesa durata diverse ore, a bordo di uno scooter SH arrivano Giuseppe Sperandeo e Gallo Giovanna. Si avvicinano all’auto e la aprono con le chiavi dal lato guidatore. Ed è questo il momento in cui i poliziotti decidono di intervenire. Bloccati dagli agenti, i due vengono trovati in possesso di 4 kg di hashish, 1 kg di canapa indiana, bilancini di precisione, una pistola Beretta calibro 92fs parabellum, una pistola calibro 6.35 Beretta, un borsello con due caricatori per pistola calibro 9, oltre 50 cartucce di diverso modello, oltre a tutto il materiale per il confezionamento della droga.
Le accuse per tutti e tre sono di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Per Gallo Giovanna e Sperandeo Giuseppe ci sono anche le accuse di detenzione e porto abusivo armi da guerra e arma comune da sparo.
Catello Germano