Con una lettera aperta a firma del vice coordinatore di "Informare per formare", Pasquale Del Sorbo, indirizzata al Sindaco ed a tutti i Consiglieri del Consiglio Comunale, l´associazione lancia l´allarme sul futuro della Mutiservizi Oplonti tracciando un parallelo con quanto è avvenuto nel comune di Santa Anastasia dove l´azienda municipalizzata Amav è stata messa in liquidazione dal sindaco Carmine Esposito.

"Riportiamo quanto accade a Sant’Anastasia in quanto potrebbe rappresentare uno scenario futuro per Torre Annunziata
(Fonte Italia.news.it del 23/02/2011)
Messa in liquidazione. Il futuro dell’azienda municipalizzata AMAV è questo.
Una via per certi aspetti “rischiosa” ma inevitabile.

L’ha annunciato il sindaco, Carmine Esposito, nella serata di ieri al Metropolitan, davanti ai tanti cittadini accorsi per ascoltare le novità amministrative riguardanti due argomenti che sono di estremo interesse per la comunità: il Cimitero e l’AMAV.

“Attualmente l’AMAV versa in una condizione di dissesto grave, ha eroso l’intero capitale sociale, ha sperperato tutte le entrate ed ha accumulato debiti per importi insostenibili.

Come è palese, sono i numeri a parlare per noi: basti tener presente quali sono gli importi corrisposti per il personale (la spesa media annua per ciascun operatore è di 48.000,00 euro con picchi di 80.000,000 – 90.000,00) e quali sono gli importi corrisposti annualmente per il lavoro straordinario (la spesa media annua è di 278.000,00, cioè circa 7.300,00 euro per ciascun dipendente).

L’ultimo bilancio rassegnato dalla Società – spiega il sindaco, Carmine Esposito, utilizzando apposite slide - fa emergere chiaramente tutte le patologie che via via l’hanno dilaniata: l’AMAV registra debiti verso fornitori per €. 886.000,00; debiti verso le banche per €. 100.000,00; debiti per ferie dipendenti di €. 100.000,00; debiti per cessione del V non pagate per €. 40.000,00; debiti per tasse automobilistiche per €. 11.000,00; debiti verso i sindacati per €. 10.000,00; debiti tributari per INPS, INAIL, IRES, IRAP, IVA per un totale di €. 1.288.000,00. Insomma, l’attuale esposizione debitoria della società in questione ammonta ad un totale di €. 3.100.000,00”.

Una situazione debitoria che vede il Comune, unico proprietario dell’azienda, come il principale soggetto sul quale grava il dissesto. Il sindaco, visto anche il piano industriale approntato, ha annunciato, dunque, la scelta di mettere l’Amav in liquidazione, mentre il servizio sarà ancora assicurato dall’azienda e i lavoratori potrebbero essere – ma è in fase di studio e confronto – internalizzati al Comune.

Una decisione che ha strappato gli applausi dei cittadini presenti, ai quali il Sindaco ha precisato che il paese è visibilmente pulito, ma è necessario incrementare la raccolta differenziata, che nelle ultime due settimane ha raggiunto il 47%, per attestarla entro dicembre 2011 al 50% e aumentarla fino al 65% entro dicembre 2012. Un impegno, richiesto dalla legge, che deve vedere tutti i cittadini accomunati dall’obiettivo di migliorare a monte la differenziazione dei rifiuti, sensibilizzati ad essere le prime “sentinelle” del territorio, rispettosi del calendario e degli orari di deposito dei sacchetti per la raccolta “porta a porta”. Ciò, unitamente all’azione amministrativa di ripulire il paese in via straordinaria per portarlo a “rifiuti zero” ed al monitoraggio continuo da parte dei servizi e delle guardie ambientali, autorizzate anche ad elevare contravvenzioni, potrà rappresentare una svolta decisiva verso una corretta ed efficace soluzione del “problema rifiuto” visto, in chiave più moderna e realistica, come risorsa che può anche portare premialità al cittadino virtuoso.

NOTA di approfondimento:

Il sindaco Carmine Esposito per raccontare ai cittadini la vicenda societaria della municipalizzata Amav ha utilizzato slide che contenevano (oltre a quanto esplicitato nel comunicato stampa) il seguente testo:

L’AMAV opera nel Comune di Sant’Anastasia per fornire ai cittadini i servizi essenziali e strategici nel settore dell´igiene urbana.

Nasce nel 2000 da un accordo tra il Comune di Sant’Anastasia (socio di maggioranza con il 51% del capitale sociale) e la AMI di Imola (che deteneva il 49% del capitale sociale).

Confluita poi nella HERA s.p.a. a sua volta dimissionaria che ha permesso all’Ente Comunale di accentrare presso di sé l’intero capitale diventando, così, nel 2005 l’unico proprietario dell’AMAV.

L’AMAV viene costituita in Consiglio Comunale con Delibera n. 37 del 6 giugno 2000, quando è Presidente del Consiglio Carmine Esposito, con 11 voti favorevoli e 7 contrari.

Nel 2000 l’AMAV si proponeva la gestione di più servizi inseriti nell’oggetto sociale, sia per conto del nostro Comune che per conto dei Comuni limitrofi e non.

Inoltre, aveva l’intento di porsi sul mercato e, quindi, di consentire la partecipazione, con quote pubbliche, ad altri Comuni.

La società comincia ad operare materialmente il 2 maggio del 2001 ponendosi tra gli obiettivi quello di raggiungere in tre fasi temporali le seguenti percentuali di raccolta differenziata:

1) Fase transitoria: in attesa della stazione ecologica MAI REALIZZATA si prevedeva una percentuale di raccolta differenziata del 14,1% per l’anno 2001.
2) Fase a regime: per gli anni 2002 e 2003 si prevedeva una percentuale di raccolta differenziata del 23,3%.
3) Fase di sviluppo futuro: si proponeva il raggiungimento di quantitativi di differenziata pari al 37,5%.

Obiettivi questi MAI RAGGIUNTI, tant’è, come vedremo, che nel 2006 la raccolta differenziata era ferma al 13% (volendoci attenere ai dati ufficiali, ma ufficiosamente tutti sappiamo che nel 2006 la raccolta differenziata era assolutamente inferiore a questo dato).

Tutto ciò anche alla luce del fatto che nell’anno 2001 il canone corrisposto all’AMAV dal nostro Comune, per garantire il servizio e il raggiungimento di quegli obiettivi, era di 1.611.000,00 euro, mentre nel 2004 il canone era addirittura aumentato a 2.195.000,00, quindi aveva subito un aumento di quasi 600.000,00 euro per obiettivi in realtà mai concretizzati.

A questo punto, abbiamo evidenziato che nonostante ci fossero delle previsioni e nonostante fossero confluiti più soldi che sono usciti dalle tasche dei cittadini e sono entrati nelle casse dell’AMAV, in concreto non si è potuto registrare nessun dato positivo.

Ma ancor più gravi e che pure bisogna sottolineare, sono gli sprechi perpetrati in tutti questi anni, sprechi che hanno inciso sia sui bilanci della società, sia sul bilancio del nostro Comune, basti guardare ad esempio ai costi per il noleggio degli automezzi per il solo 2002, ammontano ad 464.000,00 euro (sarebbe costato meno acquistarli), oppure ai costi per consulenze esterne, 120.000,00 euro per consulenze legali, fiscali e di lavoro.

Ora sorge logico un interrogativo:

QUEST’AMAV ERA REALMENTE NECESSARIA?

Direi proprio di NO!

E’ STATA SOLO UN CARROZZONE POLITICO – CLIENTELARE!

I dati testimoniano che nel ’99 vi era una copertura del 60,4% con un costo di 1.680.000,00 euro, nel 2006 il costo del servizio è più che raddoppiato e la copertura risulta più bassa, il 49%, nonostante la tassa sui rifiuti sia aumentata progressivamente nel corso degli anni: I° aumento – Amministrazione Iervolino + 26%; II° aumento – Amministrazione Iervolino + 30%; III° aumento – Amministrazione Pone + 33,07 %; IV° aumento – Commissario Prefettizio + 9,5 %.

Che l’AMAV non fosse una società florida, che si trattasse di una società sostanzialmente in perdita, che a fronte di obiettivi non realizzati vi fossero costi elevati, tali da generare un buco che è diventato una vera voragine, è considerazione non di oggi e non di questa amministrazione (che purtroppo ha solo ereditato), ma è una valutazione di allora fatta dalla stessa amministrazione che non ha saputo, prima evitare, e poi far fronte alla condizione di dissesto finanziario dell’AMAV.

Nel 2003 il Sindaco in carica ritenne di sostituire il CDA a detta sua: “per dare nuovo impulso con nuovi elementi che dovevano portare nuova linfa e nuovi stimoli al raggiungimento degli obiettivi che l’AMAV si era prefissata”. In realtà Iervolino, da un lato riconosceva e annunciava le difficoltà (da qui il bisogno di cambiamento), dall’altro poneva in essere un’operazione tesa a lottizzare l’AMAV attraverso la nomina di un nuovo CDA, composto da soggetti che rappresentavano i partiti espressione della maggioranza di allora.

Questa operazione finì per suscitare l’indignazione non solo dell’opposizione, ma anche dello stesso Segretario della Margherita, Dott. Giuseppe Coppola, il quale dichiara alla stampa che: “la società in questione è servita solo per gestire la politica e invece doveva servire al Paese”.

Tali affermazioni confermano che l’AMAV non aveva alcuna utilità pubblica ma è stata costituita ed ha continuato ad operare solo come un carrozzone politico – clientelare!!!

Quell’amministrazione non si è accontentata di realizzare una lottizzazione partitocratica dell’AMAV, senza trarre un oggettivo beneficio, ma ha continuato a gravare sulle tasche dei contribuenti, dilapidando le risorse pubbliche, quando…

Nel 2005, con un’operazione a dir poco scandalosa, ha acquistato le azioni del socio di minoranza ad un prezzo irreale ed improponibile di 410.000,00 euro, cioè ad un prezzo otto volte superiore al capitale inizialmente conferito.

In un sol colpo, a caro prezzo, il Comune di Sant’Anastasia diventa unico socio, che assume su di sé anche tutti i debiti, e unico cliente, si trova ad essere creditore e debitore di se stesso, controllante e controllato.

Tutto questo è veramente assurdo!!!

Cosa che più ci indigna è la modalità con cui tale operazione è stata attuata:

1) La società di minoranza decideva di vendere le proprie azioni e offriva in prelazione l’acquisto al Comune.
2) Il Comune incaricava un perito per effettuare una stima di valore delle azioni, questi, con fare poco chiaro, dava luogo ad un avvicendarsi di valutazioni, fino a decidere di valutare tali azioni 477.779,00 euro.
3) A questo punto il Collegio dei Revisori chiamato dal Comune ad esprimere il proprio parere, rifiutava di pronunciarsi sul punto in quanto, considerata la complessità della vicenda riteneva di dover compiere i dovuti approfondimenti e, pertanto, di non poter fornire il proprio parere nei tempi richiesti.
4) Eppure, solo 4 gg. dopo, in occasione del Consiglio Comunale del 25 luglio 2005, trasmetteva nota contenete parere favorevole all’acquisto delle azioni AMAV, precisando, altresì, che: “rimane fondamentale l’attuazione della programmata vendita della quota di partecipazione ad altri soggetti (Comune di Pomigliano e Società di Caivano) che permettano un ampliamento dei mercati di sbocco, altrimenti il Comune potrebbe trovarsi a gestire da solo una società sostanzialmente in perdita, considerato, pure, che ad oggi l’unico cliente della società è lo stesso Comune di Sant’Anastasia”.

AZIONI MAI RIVENDUTE!!!

TUTTO QUESTO E’ GRAVISSIMO!!!

(Fonte Metropolis del 23/02/2011 PAG. 28)

Il Sindaco Carmine Esposito dichiara:

“Non esiste reati più grave … (omissis) ….. Resti di cui si sono macchiati, addentandosi nelle tasche dei cittadini inconsapevoli e indifesi. Il reato più grave che un amministratore può fare è mettere le mani nelle tasche dei cittadini ingiustificatamente…(omissis)….Andrò in Procura e porterò numeri e dati e sarà la magistratura a fare il suo corso”.

“Potevo comportarmi come….(omissis)…e votare un bilancio falso, perché di questo si tratta. Quando l’AMAv mandava al Comune fatture di ribaltamento dei costi il Sindaco le metteva in disparte, poi mentre non gli riconosceva richiesta di maggiorazione costi e mentre la società metteva in bilancio i crediti che gli doveva l’Ente, il Sindaco si sedeva all’assemblea dei soci e votava quell’entrata che lui non voleva concedere”

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