Il Presidente dell’Unione Nazionale Armatori da Diporto Lino Ferrara, interviene sull’ultimo episodio “Come ogni anno in occasione della stagione diportistica leggiamo di controlli agli ormeggi “abusivi “da parte della competente Capitaneria di Porto.
Nel plaudire al meritevole lavoro svolto dai militari, non posso però non ribadire nella mia qualità di Presidente dell’Unione Nazionale da Diporto, quanto già rappresentato più volte all’Ammiraglio Domenico Picone a capo delle Capitanerie di Napoli e cioè che il diportista è da ritenersi parte lesa il più delle volte, invece non di rado si vede denunciato e la barca sequestrata (in quanto corpo del reato) perché ormeggiata in maniera abusiva o difforme.
Il povero diportista purtroppo non ha nessuna possibilità di verificare la regolarità o meno delle concessioni in occasione dell’ormeggio.
Questo mi consta in prima persona, ho precisato all’Ammiraglio, in quanto ho fatto personalmente precisa richiesta scritta di accesso agli atti All’Autorità Portuale di Napoli chiedendo trasparenza sui limiti di concessione sul molo di sopraflutto di Mergellina impropriamente definito “Molo Luise” ricevendone per iscritto un secco diniego.
La richiesta l’ho fatta anche nella mia qualità di presidente di un’associazione di categoria a tutela del turismo nautico quale è appunto il diporto, perché in questa veste sono stato sollecitato da tanti diportisti che ormeggiando su quel molo ed impossibilitati a sapere se legittimamente oppure no data la loro lunghezza, mostravano preoccupazione ogni qualvolta sentivano di controlli e sequestri.
Ho fatto tale richiesta di accesso agli atti al Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli Ammiragio Luciano Dassatti, anche perché ogni anno dal 2003 al 2011 abbiamo fittato quello specchio acqueo in concessione per svolgere la parte a mare della manifestazione nautica Nauticsud nonostante tutta la concessione fosse già fittata per l’intero anno ai tanti diportisti costretti a pagare l’annualità nonostante fosse a loro precluso l’ormeggio per l’intera durata della manifestazione che tra allestimenti e disallestimeti impegna la zona per diverse settimane.
Quindi in presenza di tale palese mancanza di trasparenza come si fa a ritenere i diportisti responsabili di tali abusi ove eventualmente riscontrati?
I diportisti vanno ritenuti parte lesa a mio avviso costretti addirittura ad accettare condizioni estremamente sbilanciate a favore del concessionario che spesso dimentica di essere concessionario comportandosi da feudatario.
Eppure il demanio marittimo è in capo allo Stato Italia e come tale bene comune a tutti i cittadini che genera forti profitti solo per pochi privati.
Effettivamente c’è da chiedersi se è legittimo l’ormeggio di una nave di tale lunghezza all’imboccatura di un porto turistico ove fanno le loro evoluzioni gli aliscafi da e per le isole, c’è da chiedersi se la sicurezza sulla navigazione sia rispettata o dobbiamo aspettare un’altra tragedia come quella della Costa Concordia a seguito della quale sono stati rivisti i transiti sotto costa delle navi quando basterebbe un’interdittiva delle Capitanerie.”