Quella che dovrebbe essere la casa ufficiale della cultura, nella città di Torre Annunziata, è messa molto male: ci piove dentro da quattro anni. In ogni città, uno dei fiori all’occhiello è sicuramente la biblioteca. Che siano palazzi storici o di nuova costruzione, antiche abbazie o palazzi ultramoderni, le biblioteche rappresentano lo stato di salute di una città come il livello culturale di un popolo è sintomatico dei progressi del paese stesso.

La biblioteca Ernesto Cesaro, seppur dedicata ad un’illustre concittadino famoso per i suoi contributi alla geometria, non solo è poco valorizzata ma è anche lasciata a se stessa. Fu istituita nel 1907 ed il primo contributo librario lo lasciarono i Padri Alcantarini. Da allora ha visto un aumento notevole di volumi con reperti storici da far invidia a molte biblioteche più famose. Almeno fino a quando i tagli governativi e locali hanno permesso di incrementare gli acquisti. Purtroppo la scure delle manovre economiche, come ben si sa, si è abbattuta anche sulla cultura e le varie giunte locali che si sono succedute non hanno fatto altro che adeguarsi ai dettami nazionali.

Da quattro anni i dipendenti che lavorano nella biblioteca lamentano ai piani alti di palazzo Criscuolo la presenza di umidità all’interno dei locali. Si sono alternate giunte come le stagioni e l’unica cosa che cambiava nei locali su corso Vittorio Emanuele III era la presenza o meno di funghi che sbucavano nelle condizioni più propizie. Solo negli ultimi mesi, grazie all’interessamento di alcuni consiglieri divisi solo dalle sigle partitiche, si è riusciti a riportare l’attenzione sui problemi delle sale della biblioteca che affacciano sul trincerone ferroviario. Così, forse, dopo alcuni lavori che hanno sistemato la facciata esterna, si procederà nelle prossime settimane alla risoluzione della causa dell’umidità: un tubo che attraversa la biblioteca e che, in prossimità del balconcino, è probabilmente rotto.

La soluzione di questo problema dovrebbe essere solo il primo tassello rispetto alla messa in sicurezza e ad un restauro totale dei locali della biblioteca. Inoltre la macchina politica dovrebbe organizzare i turni dei dipendenti sull’intera giornata in modo da permettere, a chi vuole fruire dei libri, di potervi accedere non nei soli orari di ufficio che coincidono con gli orari di scuola o dei corsi universitari.


Raffaele Perrotta