Il 12 dicembre 2011 abbiamo avviato, con una visita alla foce del Sarno e un’ iniziativa pubblica a Torre Annunziata, la costruzione di una rete di collaborazione tra associazioni, gruppi istituzionali e singole personalità denominata “Faro del Sarno” per stimolare iniziative, proposte, azioni concrete per il recupero del fiume e del golfo di Napoli. In un ‘anno di lavoro abbiamo promosso numerose iniziative in diverse comuni e conosciuto un ricco tessuto di associazioni e di singoli persone che hanno a cuore il futuro del nostro territorio e del nostro mare. Si sono fatti dei passi in avanti nel completamento delle reti fognarie di Torre Annunziata, Trecase e Boscotrecase, si sta portando avanti il completamento del depuratore di foce Sarno, si stanno completando, da parte del commissariato emergenza Sarno, alcuni tratti di reti a Poggiomarino, San Giuseppe Vesuviano, Striano e Terzigno.
Abbiamo sollecitato con azioni, incontri, visite istituzionali e interrogazioni in Consiglio regionale e Parlamento lo sblocco di alcune opere fondamentali come il risanamento delle vasche Fornillo e Pianillo a monte di Poggiomarino e il reperimento di risorse per completare le reti fognarie di Boscoreale, Scafati e Pompei.
Nel corso del nostro percorso abbiamo verificato la necessità di non limitare il nostro interesse al bacino del Sarno e, in questa direzione, abbiamo contribuito a realizzare iniziative a Castellammare, in penisola sorrentina e a Torre del Greco per sbloccare cantieri fermi da tempo come il depuratore di Punta Gradelle, il collettore di Gragnano, la predisposizione di soluzioni per il collettamento di città importanti come Ercolano e Torre del Greco.
Emerge, da tutto questo lavoro, un dato serio e preoccupante: l’assenza di una capacità effettiva di coordinamento e di riforma degli enti di governo del ciclo integrato delle acque da parte della Regione Campania e la sensazione che non siano sconfitte lobby affaristiche. Ad oggi infatti è ancora frammentata la gestione e non è stato fatto alcun passo in avanti per la riforma degli ATO. Il grosso degli interventi per il completamento delle reti e dei collettori è oggi affidato ad Arcadis, l’agenzia regionale per la difesa del suolo, che oltre ad avere le competenze del commissariato emergenza Sarno ha l’incarico di seguire il grande progetto relativamente alla sicurezza idrogeologica del bacino del Sarno, il Grande Progetto per il litorale domitio e il Grande Progetto per i corpi idrici delle zone interne.
Ad oggi non si comprende ancora chi si farà carico degli interventi per i collettori di Ercolano e Torre del Greco e per l’adeguamento del depuratore di Napoli est. Ecco perché bisogna continuare ad incalzare le istituzioni affinchè non si perda ulteriore tempo e si affronti, con il passo giusto, questa questione e non si ripeta un´altra estate segnata dal mare sporco e non balneabile.
Vi sono obiettivi che si possono raggiungere entro quest’anno: il completamento delle reti di Poggiomarino, San Giuseppe Vesuviano, Poggiomarino, Striano, Pompei e Terzigno; inoltre l’allacciamento al depuratore della parte bassa del depuratore di Gragnano e l’attivazione della centrale di sollevamento verso Napoli Est di buona parte dell’alveo Volla. Altri obiettivi minimi potrebbero essere praticati come il collegamento tra lo sbocco del depuratore di Napoli Est e la condotta sottomarina, la manutenzione della condotta sottomarina di punte Gradelle, l’immissione in collettore di alcuni rivi che sfociano sul lungomare di Castellammare di Stabia, la costruzione di una più efficace rete di controllo e repressione degli scarichi abusivi e illegali.
Al tempo stesso si dovrà lavorare per completare le opere realizzate a metà o per affidare gli interventi finanziati dal Cipe. Abbiamo la consapevolezza che molti puntano a ritardare l’efficacia degli interventi per continuare in una logica di contenzioni, di rimborsi a piè di lista, di distribuzione di incarichi e commesse a pioggia. Da questo punto di vista è preoccupante il modo con cui si sta operando nel passaggio dalla struttura commissariale dell’emergenza Sarno alla gestione Arcadis. Su questo punto il Faro del Sarno, nei prossimi giorni, produrrà un approfondimento specifico.
E’ stato un anno intenso che ci ha permesso di apprezzare e conoscere l’impegno e la passione di tanti per il nostro mare e il patrimonio naturalistico, culturale e storico del fiume Sarno. Le Istituzioni hanno dimostrato di non avere un´analoga consapevolezza del valore che ha il recupero del mare e del Sarno per la salute delle nostre città e per lo sviluppo. Bisogna far si che questo sia un ‘impegno fondamentale per il nuovo anno.
Faro del Sarno