Un incontro pubblico per dire no alla tares. 200 persone hanno preso parte all’incontro organizzato dal movimento cittadino Mo Basta nei locali della chiesa evangelica, a pochi passi dalle palazzine Dalmine. Nella sala strapiena hanno partecipato commercianti, cittadini e pensionati che hanno manifestato e gridato la loro rabbia verso una tassazione opprimente che ha visto aumenti vertiginosi soprattutto sulla TARES, la nuova tassa sui rifiuti e servizi. “Un incontro voluto non per protestare ma per manifestare il nostro disagio - inizia con queste parole Michele Avitabile, tra gli organizzatori dell’incontro odierno. Un incontro per cercare di non chiudere le nostre attività che sono l’ultima risorsa occupazionale e rappresentano l’unica forma di reddito per tante famiglie”. L’incontro di oggi pomeriggio ha visto anche la presenza del sindaco Giosuè Starita accompagnato dal presidente del consiglio Ciro Portoghese e dai consiglieri Enzo Ascione e Rocco Manzo. “Non capisco l’utilità della loro presenza" affermano alcuni cittadini sull’uscio della sala alla vista del primo cittadino al tavolo dei relatori. "Mi aspettavo che fosse un incontro per discutere dei nostri problemi, non la solita passerella politica”.
“Le problematiche di cui vogliamo discutere sono la crisi economica ed occupazionale, l’oppressione fiscale e la stangata TARES – continua Avitabile. Le nostre proposte vanno dalla rimodulazione dell’aliquota della TARES, incentivi o agevolazioni per le imprese in difficoltà, congelamento del pagamento delle tasse per le imprese che hanno crediti verso la Pubblica Amministrazione e lavori di riqualificazione nei quartieri che ricadono nella Zona Franca Urbana”.

Quando la parola passa ai cittadini presenti all’assemblea, iniziano a riscaldarsi gli animi. La TARES e le tasse sono il filo conduttore unico degli interventi. “Sono Antonio, un cittadino che è tornato a Torre dopo anni passati a lavorare a nord Italia ed in Europa. Noto con dispiacere che ho trovato una città divisa in due, siamo al sud della città dove il Natale non è proprio arrivato. Noi che amiamo questa città vorremmo che fosse unica e non fosse solo il corso o lo stadio”. “Io e mia moglie non abbiamo un lavoro, pago il pigione ed ho pagato 200 euro per la tassa rifiuti. Ho una pensione di invalidità di poco meno di 300 euro e non so come vivere” asserisce un cittadino di Rovigliano, frazione periferica della città. “Chi va in vacanza o chi persino paga il caffè – secondo una signora che interviene dalla platea riferendosi ai parlamentari – con i soldi nostri, mentre noi non possiamo comprarlo”. “Non possiamo pagare? E allora non si paga – secondo un altro cittadino, che risponde alle soluzioni per la tassa sui rifiuti. Ma quello che chiedo al sindaco ed all’amministrazione è che fine ha fatto lo sviluppo torrese? Come possono tornare qui i nostri giovani che stanno fuori? Abbiamo delle aree, delle industrie, abbiamo zone da sfruttare però i nostri politici perdono i fondi per discutere lasciandoci sottosviluppati”.

Quando la parola passa a Starita, il sindaco fa fatica ad intervenire per le voci di dissenso che vengono dall’assemblea. “Se volete che non intervengo, sto zitto ed ascolto voi” esclama il primo cittadino interrotto spesso, nel corso del suo intervento, da fischi ed urla dalla sala. “Lo sviluppo e l’occupazione sono il primo tema. Rispetto ad una situazione nazionale in cui tutto è fermo, la città di Torre Annunziata ha diverse opportunità. La Zona Franca Urbana copre il 65 per cento del territorio dove gli imprenditori esistenti e quelli che verranno non pagheranno tasse per diversi anni. Saranno infatti 15 milioni di euro a disposizione della città da utilizzare come sgravi per attività esistenti e quelle che aprono adesso". Il sindaco pone l´accento anche sulla criminalità locale che soffoca le imprese presenti sul territorio sostenendo "che se uno apre una piccola attività senza pagare tasse ma arriva il camorrista e vuole i soldi, dobbiamo avere il coraggio di denunciarlo, altrimenti non risolviamo alcun problema". Infine chiude sugli altri progetti che interessano la città "la regione ha finanziato per 12 milioni di euro la riqualificazione del cimitero industriale, quello che resta dell´industria pesante che c´era in città. A breve aprirà il centro commerciale di via Andolfi che produrrà nuova occupazione senza intaccare il piccolo commercio locale”.
“Il comune è dei cittadini non del sindaco. Non vogliamo il sindaco” interrompono ancora una volta dalla platea.

Raffaele Perrotta