Ci sono i gonfaloni dei Comuni della provincia, i bambini con le bandierine in mano, esponenti delle istituzioni, ma a sfilare anche i pm protagonisti della lotta anti camorra. Secondo fonti del Comune di Pollena Trocchia, sono tra 3 e 4 mila le persone che stanno partecipando alla marcia anticamorra organizzata dalla Pro loco per ricordare Vincenzo Liguori, il meccanico ucciso per errore in una sparatoria a San Giorgio a Cremano il 12 gennaio scorso. La marcia si svolge a Pollena Trocchia, comune dove Liguori, padre della cronista del Mattino, Mary, risiedeva. Al corteo, partito da piazza Donizetti e che si concludera´ in piazza Amodio, sono arrivate le adesioni del procuratore della Repubblica di Nola, Paolo Mancuso, del procuratore aggiunto di Torre Annunziata, Lello Marino, del procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, in rappresentanza della Procura di Napoli, gia´ presenti nel corteo. Nel corteo, insieme con i primi cittadini, tra i quali il sindaco di Pollena Trocchia, Francesco Pinto, il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, e poi Franco Malvano, commissario regionale antiracket ed antiusura, consigliere del presidente della giunta regionale della Campania, Stefano Caldoro. Ci sono le associazioni del territorio, le tre parrocchie della cittadina, le scuole, rappresentanti del coordinamento dei familiari delle vittime innocenti della criminalita´, tra cui i parenti di Vincenzo Liguori. La figlia Mary, la sera del 14 gennaio fu incaricata dalla redazione del Mattino di occuparsi di un duplice omicidio avvenuto a San Giorgio a Cremano. Una volta giunta sul posto scopri´ che una delle vittime era il padre. Nell´agguato fu ucciso anche un altro uomo, Luigi Formicola, ritenuto il vero obiettivo dei killer. Sul movente del delitto c´e´ ancora mistero. Sempre a Pollena Trocchia ci sono state altre vittime innocenti come Paolino Avella, il diciassettenne ammazzato durante una rapina nel vicino comune di San Sebastiano al Vesuvio e Valentina Terracciano, la piccola uccisa per errore in un agguato di camorra.