La crisi si avverte anche al polo nautico di Torre Annunziata. Gagliotta, Apreamare e Airnaval sono alcune delle società che stanno affrontando la difficile congiuntura economica facendo ricorso alla cassa integrazioni guadagni. "Per il momento anche al polo nautico di Torre Annunziata si parla di strumenti ordinari – spiega Salvatore Maglione, segretario territoriale di Fim-Cisl –. Secondo le informazioni in mio possesso Apreamare ha fatto richiesta di 8 settimane di cassa integrazione ordinaria, AirNaval di 8, Gagliotta di 10". In particolare, ad Apreamare, azienda facente parte del gruppo Ferretti, la cassa integrazione è partita lo scorso 23 febbraio e ha interessato, a rotazione, ben 155 dipendenti su 184. Il Gruppo Ferretti ha avviato la cassa integrazione ordinaria a livello cautelativo e per un periodo ridotto, a causa della contrazione della domanda dovuta al contesto macroeconomico negativo. "A Torre Annunziata – aggiunge Maglione – c´è un´area completamente in difficoltà e, in questo momento, con il ricorso alla Cig si riducono le capacità di guadagno dei lavoratori e, di conseguenza, diminuiscono i consumi e si hanno ripercussioni negative su tutto il territorio. Serve un tavolo a livello centrale per individuare uno strumento straordinario per far fronte all´attuale emergenza e per verificare la possibilità di attivare degli strumenti per integrare i redditi delle famiglie". Il segretario territoriale della Fiom Cgil, Catello Di Maio, si dice molto preoccupato per l´emergenza che ha colpito anche il polo nautico di Torre Annunziata. "Nell´area torrese-stabiese, dove ci sono molte aziende in difficoltà – sostiene Di Maio – sono a rischio circa 2.400 posti di lavoro, diretti e indiretti. " necessario quindi riprendere il discorso sul vecchio contratto d´area e rilanciarlo. Penso, in particolare, ai 52 milioni di euro non ancora spesi e che rischiamo di perdere (relativi alla villa romana di Torre, a Pompei Tech, al polo nautico e alla zona franca, etc.)". Sulla crisi del polo nautico di Torre interviene il sindaco Giosuè Starita. "La crisi del polo è dovuta all´attuale recessione economica che sta colpendo tutto il mondo e di cui al momento non si conoscono gli effetti e la durata – afferma -. Sono preoccupato ed è per questo che, insieme al sindaco di Castellammare, abbiamo avviato delle iniziative congiunte per cercare di smorzare gli effetti dell´attuale crisi. Inoltre, con la Regione stiamo studiando un piano straordinario di intervento per affrontare le criticità che a Torre hanno colpito Apreamare ed altre aziende. Ci stiamo muovendo in una duplice direzione per sostenere sia i lavoratori che le imprese". A fine febbraio, le amministrazioni comunali di Castellammare e Torre Annunziata hanno presentano a Governo e Regione il piano anticrisi per il rilancio economico del territorio, che si basa su progetti già elaborati e che vanno solo concretizzati. Tra i piani da attuare spicca la proposta di incontro con il Governo per riattivare le procedure e le risorse del contratto d´area torrese-stabiese, che consentirebbero di investire su aree industriali dismesse come l´Avis di Castellammare e la Metalfer di Torre Annunziata.
fonte Il Denaro