POMPEI -Le emozioni del musical in parrocchia
18-04-2010 - Archivio Storico de Lo Strillone
Un incontro tra passato e presente, tra fantasia e realtà. La speranza di una vita odierna ricca di contenuti e di amore. E quello che sono stati in grado di donare i ragazzi della comunità parrocchiale Sacri Cuori di Gesù e Maria, retta da don Modestino Capodilupo, agli spettatori che ieri sera sono accorsi numerosi a vedere il musical su Gesù intitolato Non cè amore più grande di questo. Una rappresentazione che ha emozionato e che continuerà a farlo questa sera quando alle 20.30 in via Casone le luci del palco si riaccenderanno e il musical tornerà in scena.
Più che uno spettacolo hanno spiegato allunisono gli attori e i ballerini il musical è stato concepito come meditazione recitata, cantata e danzata sulla Pasqua.
Quando hanno iniziato lallestimento della rappresentazione i ragazzi della comunità parrocchiale di Messigno e Fontanelle (sotto la costante supervisione di don Modestino) avevano già bene in mente quali erano gli obiettivi da raggiungere: Lidea hanno spiegato è quella di lanciare proprio il messaggio contenuto nel titolo, cioè non cè amore più grande di quello capace di dare la vita e non cè vita più bella di quella concepita per amore e con amore; una vita cioè come quella di Gesù.
E lamore è proprio il filo conduttore della rappresentazione anche perché seguendo questo faro i ragazzi si sono sottoposti a lunghe prove dando il meglio di loro stessi. Sia gli attori che il coro hanno lavorato sodo per garantire uno spettacolo che è risultato commuovente ed emozionante. Ognuno, inoltre, è stato coinvolto secondo le proprie inclinazioni e capacità: gli abiti di scena, per esempio, sono stati realizzati gratuitamente da due giovani sarte professioniste. Un nutrito gruppo di volontari, invece, si è adoperato per allestire ad hoc il locale adibito a teatro. Non solo musica e ballo, dunque. La comunità parrocchiale non solo ha messo in scena lamore, ma ne è stata protagonista quando ogni membro ha lavorato sodo uno al fianco dellaltro.
Più che uno spettacolo hanno spiegato allunisono gli attori e i ballerini il musical è stato concepito come meditazione recitata, cantata e danzata sulla Pasqua.
Quando hanno iniziato lallestimento della rappresentazione i ragazzi della comunità parrocchiale di Messigno e Fontanelle (sotto la costante supervisione di don Modestino) avevano già bene in mente quali erano gli obiettivi da raggiungere: Lidea hanno spiegato è quella di lanciare proprio il messaggio contenuto nel titolo, cioè non cè amore più grande di quello capace di dare la vita e non cè vita più bella di quella concepita per amore e con amore; una vita cioè come quella di Gesù.
E lamore è proprio il filo conduttore della rappresentazione anche perché seguendo questo faro i ragazzi si sono sottoposti a lunghe prove dando il meglio di loro stessi. Sia gli attori che il coro hanno lavorato sodo per garantire uno spettacolo che è risultato commuovente ed emozionante. Ognuno, inoltre, è stato coinvolto secondo le proprie inclinazioni e capacità: gli abiti di scena, per esempio, sono stati realizzati gratuitamente da due giovani sarte professioniste. Un nutrito gruppo di volontari, invece, si è adoperato per allestire ad hoc il locale adibito a teatro. Non solo musica e ballo, dunque. La comunità parrocchiale non solo ha messo in scena lamore, ma ne è stata protagonista quando ogni membro ha lavorato sodo uno al fianco dellaltro.