Le nuove elezioni comunali riportano la città di Pompei in fermento. Comitati elettorali aperti in molti angoli della città, i primi manifesti dei candidati a sindaco affissi ai muri e tanto fervore tra quelle persone che gravitano intorno ad un appuntamento elettorale in questa città che non ha una forte tradizione di partiti di massa.
La città mariana è sempre stata roccaforte democristiana, che si è mischiata a tinte rosse sfumate solo quando la storia internazionale prima e nazionale dopo ha portato ad avvicinarsi i due “grandi nemici” della prima repubblica: la DC e il PCI.

Basta farsi un giro in città, osservare la miriade di simboli che fanno bella mostra accanto ai volti sorridenti dei molti candidati a sindaco, per notare come ci siano tantissime liste civiche e pochi partiti. Anzi forse nessuno. Al centro della polemica delle ultime ore, la questione del simbolo del Partito Democratico che dovrebbe sostenere la candidatura a sindaco di Gallo ma di fatto non avrebbe ricevuto ancora l’ok dagli organismi provinciali.

Ma andiamo con ordine. Per capire l’evoluzione di queste ultime settimane, dalla “cacciata” dell’ex sindaco D’Alessio ad oggi è tanto utile girare per strada quanto stare al pc, in particolare alla pagina facebook “Notizie di Pompei”. Gli amministratori, che da pochi giorni hanno inaugurato anche una app, rendono la pagina una sorte di voce sulla città, fatta di notizie di stampa, avvenimenti in programma e veicolo al servizio del cittadino, raccogliendo critiche, dubbi ed elogi (questi rari a dire il vero, nell’ultimo periodo) sull’amministrazione locale.
In corsa per il dopo D’Alessio, al momento, ci sono Maria Padulosi, neofita della politica che ha il sostegno dei consiglieri comunali dell’ex maggioranza di D’Alessio. Nando Uliano, impegnato da alcuni anni col forum delle associazioni, si candida con una formazione di civiche e incassando il sostegno dell’ex sindaco Sandro Staiano, dei consiglieri Conforti, Cirillo, Marra e Robetti e nelle ultime ore anche quello di Pompei 2.0 (lista civica di commercianti, ndr). Franco Gallo, subentrato a Carmine Lo Sapio quando la vicenda delle due inchieste che riguardano il dirigente locale del PD stava divenendo troppo grande da poterla nascondere in campagna elettorale. Pietro Amitrano, un commercialista con il sostegno di due liste civiche. Infine, Fabio Liguori, perito informatico, espressione del Movimento 5 Stelle.

Se questa pletora di candidati non bastasse, dalla consegna delle liste avremo la certezza del numero dei candidati a consigliere comunale. Potrebbe essere la carica dei 600, quelli che si apprestano a scendere in campo per uno scranno a Palazzo De Fusco. Per dare un’idea su cosa significano questi numeri, basta ricordare che Pompei è una cittadina di poco più di 25 mila abitanti con circa 20 mila aventi diritto. Se andassero a votare tutti domenica 25 maggio (urne aperte dalle ore 7,00 alle 23,00), ogni candidato avrebbe in media 30 voti, con la presenza di uno o più candidati in ogni nucleo familiare.
Nonostante ci sia chi si lamenta della cattiva gestione della macchina pubblica negli ultimi anni, resta indubbio che quando ci sarà la chiamata al voto, molti, come sempre, andranno ad assecondare le esigenze di partenti ed amici che faranno richiesta.

La città intanto sembra non stare li a guardare. Piazza Bartolo Longo è stata illuminata a festa in questi giorni di Pasqua e numerosi sono stati gli eventi previsti per la settimana santa. Significativo è questo sfogo: “lascerei il commissario prefettizio a vita. In 3 mesi ha fatto quello che il sindaco non ha fatto in 5 anni, riattivando i servizi sociali fermi da 3 e ripristinando la fontana in piazza spenta da 2 anni. Sta organizzando manifestazioni e spettacoli, patrocinando, con piccoli contributi economici, alcuni eventi organizzati in città, laddove prima l’ex sindaco concedeva, al massimo, il patrocinio morale”.


Raffaele Perrotta