Riceviamo e pubblichiamo con piacere la missiva di una nostra appassionata lettrice che ha tenuto a segnalarci la cura la professionalità e l´amore dei medici operanti al nostro Ospedale Civile "Sant´Anna e Maria SS. della Neve".

L’Alzheimer, dice la signora Anna, è una “brutta bestia”, ti consuma, ti distrugge, ti toglie la dignità, lentamente.
Le famiglie che vivono in “compagnia” di questa malattia sono sole e la loro vita viene ulteriormente complicata.
È stato doloroso e difficile assistere al declino di nostra madre. In questi lunghissimi, ultimi dieci anni, l’angoscia e la solitudine sono stati sempre presenti.
Con queste poche parole spero di aver fatto capire cosa significhi per una famiglia avere in casa un malato di Alzheimer.
Può sembrare strano, ma l’unica volta che io e i miei familiari ci siamo sentiti al sicuro è stato quando nostra madre è stata portata al Pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Boscotrecase, dove, dopo gli accertamenti di routine, è stata ricoverata presso il reparto U.T.I.C.
Il suo era un caso disperato, ma il dr. D’Errico, medico di turno presso il reparto di cardiologia intensiva, ha “accolto” nostra madre cercando di alleviare la sua sofferenza e la nostra ansia.
In questo reparto dove l’umanità, la professionalità, la dolcezza e la comprensione sono palpabili, nostra madre è rimasta per tre giorni. Per la prima volta non ci siamo sentiti più “soli” ad affrontare l’ennesimo calvario, non eravamo per gli altri un peso ed un fastidio.
Nostra madre, purtroppo, non è riuscita a superare l’ennesima crisi e il 21 aprile scorso ha lasciato questo mondo.
Resta vivo in noi il ricordo della cura e dell’attenzione ricevute.
Un grazie di cuore a tutto il reparto U.T.I.C. di cardiologia, ai medici, agli infermieri, e a tutto il restante personale dell’Ospedale di Boscotrecase.
Incredibile?
No, è solo la verità, la buona sanità esiste ed è una realtà.
ANNA SETARO