Ad Antonella Grassia è stato affidato il delicato compito di raccontare in un film la vita del Beato Bartolo Longo. Antonella, figlia del regista Ninì Grassia, ha realizzato questo progetto, che fu del padre prematuramente scomparso, su idea del medico di Maiori, che ne è il produttore, Raffaele Vitagliano, ex alunno delle Opere Sociali realizzate da Bartolo Longo a Pompei.
Il grande impegno sociale di Longo rivolto in particolare verso i giovanissimi più sfortunati, figli di carcerati, e la sua generosità hanno certo un gran valore di richiamo in questa società attuale. Si tratta di un film molto impegnativo, dovendo trattare una personalità molto complessa.
Nel primo periodo della sua vita fu anticlericale, partecipò anche ad un movimento spiritista di tipo satanico, sino a giungere ad una forte depressione.
Conobbe la contessa Marianna De Fusco, condivise il suo impegno sociale e ne divenne il convivente, solo dopo diversi anni la sposò.
Grande estimatore della preghiera del Rosario, forte spiritualista e particolarmente interessato ed impegnato nella vita sociale, forse mai superando la solitudine vissuta nell’infanzia, poiché dai genitori fu messo in collegio, in una sete costante di assoluto, fuori da molti schemi, subì complesse vicende e critiche, pur realizzando grandi opere.
Fu beatificato nel 1980 da Papa Giovanni Paolo II. Le scene del film, anche senza parole, rappresentano il suo duro, impervio ed intenso cammino esistenziale, teso nel raggiungimento di amore e giustizia assoluti, senza condizionamenti, sia nella vita terrena che oltre.
La possibilità di far realizzare un film o opera televisiva sulla vita e le opere del Beato Bartolo Longo è un’idea nata negli ambienti ecclesiastici a cui hanno cercato di dare vigore alcuni ex-alunni dell’Istituto Bartolo Longo come visibile all’inizio del film con la dedica:
“Un voto del cuore” fu, nel 1891, l’appello di Bartolo Longo per realizzare, all’ombra del Santuario della Madonna di Pompei, un’Opera di educazione morale e civile per i figli dei carcerati.
Un “voto di riconoscenza” degli ex-alunni di tale Opera è la realizzazione e la divulgazione di questo film che possa rende il giusto tributo ad un uomo che visse grandi ideali di fede e di carità.
Gli ex alunni sono così approdati al centro di produzione di Cinecittà3 la cui collaborazione ha reso possibile la partenza del progetto a cui hanno dato adesione per la sceneggiatura Maurizio Tieri e Antonella Grassia che ha curato anche la regia.
Strada facendo il progetto ha acquisito la disponibilità del maestro Stelvio Cipriani che ha composto il brano musicale “Il Rosario di Pompei” e del maestro Roberto Ruocco per le musiche e la canzone “Con il vestito più bello” inserita nel film e cantata da Dafne Martini. Giuseppe Cici e Alessandra Ranucci interpretano in maniera egregia Bartolo Longo e la Contessa Marianna De Fusco.
La scelta degli attori principali come della regista e di altre figure quale scenografo , fotografo di scena e altri collaboratori hanno segnato una volontà precisa della produzione che ha voluto dimostrare come i giovani non siano le speranze del futuro ma una valida prospettiva del presente. Giovedì 13 Dicembre, alle 18 e 30 presso il teatro “Di Costanzo-Mattiello”, sarà proiettata la prima nazionale.
Il docu-film sarà presentato alla stampa Martedì 11 Dicembre alle ore 10 e 30, presso la Sala Consiliare del Comune di Pompei, alla presenza del Sindaco di Pompei, Avvocato Claudio D’Alessio, dell’Assessore della Regione Campania onorevole Pasquale Sommese, del giornalista Samuele Ciambriello, della regista Antonella Grassia, dello sceneggiatore Maurizio Tieri, del produttore per Lux in Midia Raffaele Vitagliano e dell’attrice Alessandra Ranucci.