Questa settimana Butterfly Effect music grocery vi porta in un matrimonio ben riuscito di culture musicali. Si sa, Le realtà artistiche più interessanti sono sempre frutto di un’unione, è stato sempre questa la connotazione che ha dimostrato il valore dell’arte quale potente forma di comunciazione di abbattere le assurde barriere del pregiudizio e di dare vita ogni volta ad un nuovo linguaggio. La musica è uno degli scenari più interessanti nell’ambito della contaminazione e della fusione di stili, e gli O’rom, che si presentano con questo titolo leggero e un po’ scansonato, sono in realtà un progetto dal forte spessore musicale e culturale.
Gli O’Rom nascono nel 2008 dall’incontro di tre musicisti napoletani (voce,chitarra e percussioni), provenienti da una lunga attività nell’ambito della World Music, e tre musicisti rumeni di etnia ‘rom (violino,contrabbasso e fisarmonica) scampati alla difficile vita nomade e residenti nel centro storico di Napoli. E’ qui, in un edificio un po’ malmesso tra motorini parcheggiati e scarafaggi, che il sestetto ha cominciato a lavorare alla creazione di un progetto che fondesse la tradizione e la conoscenza musicale delle due parti.
Una collaborazione fatta di scambio e comunicazione continua,la quale ha dato vita ad un prodotto musicale che mescola le tradizioni balcaniche (dalla Bosnia alla Grecia salentina) alle influenze ebraiche, arabe e russe. Il loro sound fonde gipsy, swing e manouche, ricordando fortemente i temi di Goran Bregovic e dei suoi ritmi coinvolgenti, pulsanti e trascinanti. Nell’incontro con la cultura mediterranea rimane intatto il clima itinerante di strada sofferto e allo stesso tempo irresistibilmente vitale delle culture gitane.
La ricerca attenta, dedicata non solo al sound ma anche ai testi dei brani, ha dato vita a un disco che ha ricevuto molto consenso dalla critica in ambito folk: “Vacanze romanes”. Il titolo dalla vena sarcastica e pungente porta ad in sé la riflessione sul persitere degli steoreotipi e dei pregiudizi di cui la comunità gitana è oggetto, perché la vita nei campi non è frutto di una scelta o di un amore per la vita da campeggio, ma una triste necessità di un popolo che spera nel lavoro e nella libertà, costretto alla condizione di nomade. La libertà è ciò verso cui tende la loro storia, nonché la loro cultura, un elemento sicuramente in comune con il popolo del sud Italia e della sua storia costantemente travagliata dalle dominazioni.
Gli O’Rom saranno venerdì 19 aprile presso Onda Sonora in occasione della rassegna musicale curata dall’associazione Butterfly Effect.
Ore 22.30 viale Kennedy 66, Angri (Sa)
http://www.orom.it/
https://www.facebook.com/ButterflyEffectMusic?fref=ts
https://www.facebook.com/events/609930539035650/
http://www.ondasonoralive.it/public/

Cristina Sacrestano, Butterfly Effect.