Una vera delusione. Il Savoia torna da Palazzolo Acreide con la consapevolezza di chi, in fondo, prestando un pizzico di attenzione maggiore, avrebbe portato a casa tre punti d’oro per una definitiva scossa alla propria classifica. I bianchi, in vantaggio al 42’ grazie al colpo di testa sotto misura di Vicentin, ben imbeccato da Padulano, si lasciano raggiungere addirittura al 96’. Autore della incredibile marcatura siciliana il portiere Scordino, lesto a deviare in area una bordata dalla distanza di capitan Cavaliere. Eppure, il Savoia disputa una gara accorta, prudente, senza sbavature. Lo testimonia l’atteggiamento tattico prescelto da Amura. Un inedito 5-2-3 ben recitato da insoliti protagonisti. Pacchetto arretrato inusuale con l’esordio, dal primo minuto, del giovane Lettieri sulla destra. Capitan Guarro dirottato al centro con Salvatore e Scudieri alle sue spalle. Pallonetto, infine, schierato sulla sinistra. La mediana, ben sorretta dal duo Nasto-Di Capua, non sembra soffrire le pesanti assenze di Viscido e Fontanarosa. Vicentin, in avanti, sembra in ottima forma e, assistito da Padulano e Savarese, sigla il momentaneo vantaggio (seconda marcatura stagionale per il puntero argentino). Anche nella ripresa, i bianchi rischiano pochissimo. Fino al rocambolesco pareggio siciliano giunto trenta secondi oltre la concessione di cinque minuti di recupero (più ulteriori trenta secondi per la sostituzione Malafronte-Vicentin nel finale). “Paghiamo carissima una grave ingenuità – afferma il tecnico del Savoia, Salvatore Amura – abbiamo dominato in lungo ed in largo ed avremmo meritato la vittoria. Avremmo dovuto essere solo più presenti, mentalmente, sull’ultima giocata avversario. Peccato, ma non drammatizziamo. Ho visto la mia squadra in crescita ed abbiamo fornito continuità alle ultime due prestazioni. In fondo, prima della partenza per Palazzolo, avrei firmato per un pari”.

Salvatore Piro