Un no deciso all’utilizzo del porto di Torre Annunziata come base di partenza delle ecoballe di rifiuti della Campania. E’ questo il messaggio netto e forte che arriva dalla conferenza stampa congiunta convocata dai gruppi consiliari dell’opposizione. “Sulla vicenda delle navi spazzatura non possiamo non dare come opposizione un nostro giudizio politico. In queste settimane abbiamo assistito ad un balletto di dichiarazioni di assessori e consiglieri al limite della commedia – esordisce Raffaele Ricciardi, consigliere comunale del Pd – Si è detto tutto e il contrario di tutto a tal punto che anche per i gruppi consiliari di opposizione diventa difficile contrastare questa maggioranza. Il nostro scalo portuale è debole, il molo di ponente non è stato finanziato, attendiamo ancora il dragaggio e l’amministrazione ha perso i soldi per la bretella di collegamento con l’autostrada. Se non si mette mano a questi interventi – continua Ricciardi - il porto non potrà mai svilupparsi”. Ricciardi si sofferma poi anche sul problema ambiente. “In città c’è un elevato numero di tumori a causa delle lavorazioni in amianto che avvenivano nell’Italtubi. Malattie che hanno il loro picco massimo nella zona tra piazza Imbriani e croce di Paesella, proprio dove vorrebbero far passare i tir carichi di spazzatura”. Ricciardi si sofferma anche sull’ipotesi della monetizzazione del disagio, ossia sulla possibilità di avere finanziamenti per opere pubbliche in cambio della disponibilità ad accogliere le ecoballe. “Da questo punto di vista lo Stato non è più credibile. Abbiamo visto quello che è successo per la cava Sari o nel casertano. Non è cambiato nulla”.
Enzo Sica, capogruppo di Centro Comune, si sofferma sulla mancata adesione del porto di Torre Annunziata all’Autorità Portuale di Napoli, cosa che invece ha fatto il porto di Castellammare. “Siamo di fronte ad un’amministrazione comunale decerebrata, senza testa e senza una strategia di crescita per la città. Negli anni passati abbiamo lavorato affinchè Torre rientrasse nell’autorità portuale di Napoli, perché sapevamo che negli anni 2007-2013 ci sarebbero stati fondi per le zone portuali. Castellammare e Napoli hanno beneficiato di questi finanziamenti, Torre invece grazie a questa amministrazione è rimasta fuori”. “Tra Maddaloni e Villa Literno sono stoccate circa 7 milioni di ecoballe – continua Antonio Gagliardi di Italia dei Valori – se vengono a chiedere questa disponibilità a Torre Annunziata dobbiamo ipotizzare che già i porti di Napoli e Salerno hanno detto di no. Se pure tutto ciò dovesse accadere, per smaltire 7 milioni di ecoballe ci vogliono non meno di 15 anni”. Gli ultimi due interventi sono del capogruppo del Pd Ammendola che invita “cittadini e studenti a scendere in piazza davanti al comune il prossimo 23 ottobre per opporsi a questa iniziativa e del consigliere di Centro Comune Marcello Vitiello che lancia l’ipotesi di un referendum tra i cittadini e, infine, chiede che durante il prossimo consiglio comunale “si voti questa proposta per vedere così, al di là delle appartenenze politiche, chi sono i consiglieri comunali che hanno il coraggio di dire si questa ipotesi scellerata”.
Catello Germano