«Ricevere questo premio è un onore e i numerosi attestati di stima che mi sono giunti, negli ultimi giorni, confermano le mie sensazioni. In più, ho vissuto l‘emozione di visitare lo studio dove Giacomo Leopardi visse e compose alcune opere. Comprendo perché, visto lo scenario mozzafiato che si gode da Villa delle Ginestre, Leopardi si innamorò di questi luoghi descrivendoli mirabilmente».
Così Luigi Blasucci, professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa, ricevendo il premio “La Ginestra” 2014 conferitogli per la sua opera di studio e di divulgazione della poesia di Giacomo Leopardi.

La premiazione si è svolta nel suggestivo scenario di Villa delle Ginestre, a Torre del Greco, alla presenza del comitato scientifico, presieduto da Massimo Marrelli, Rettore dell’università “Federico II”, e composto da Arturo De Vivo, Emma Giammattei, Paola Villani, Fabiana Cacciapuoti, Valeria Sampaolo, Donatella Trotta, Matteo Palumbo, Giuseppe Ascione e Paolo Romanello.
Durante la cerimonia, presentata dalla giornalista Donatella Trotta, l’attore Massimiliano Foà si è prodotto nelle letture di alcuni testi leopardiani, accompagnato dagli interventi musicali di Maria Sbeglia, al pianoforte, e Riccardo Zamuner, al violino.

Il premio letterario, giunto alla sua ottava edizione e organizzato dal ´Rotary Club Torre del Greco-Comuni Vesuviani´, in collaborazione con la ´Fondazione Ville Vesuviane´, l’Università degli Studi di Napoli ´Federico II´ e il Conservatorio ´San Pietro a Majella´, è assegnato a personalità della cultura e dello spettacolo, che con i loro studi si siano distinte nell’analisi e nell’approfondimento della poesia di Leopardi.

Per Matteo Palumbo, coordinatore del premio «la presenza del professor Blasucci, uno dei massimi esperti italiani dell’opera di Leopardi, rappresenta la dimostrazione di quanto “La Ginestra” sia cresciuta per prestigio e considerazione».
Tra i vincitori della rassegna figurano inoltre Lucio Felici e Antonio Prete, docenti universitari e critici letterari, e il regista napoletano Mario Martone, reduce dal successo di critica al festival di Venezia con il film “Il giovane favoloso”, dedicato al genio di Recanati.

in foto, un momento della premiazione