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Domenica 25 ottobre il Pd terrà le sue primarie per l´elezioni del nuovo segretario, e per l´occasione il partito allestirà 10mila seggi e affiderà la raccolta elettronica dei voti a una azienda internnerazionale di consulenza, anche se non azzarda stime su quanti elettori potrebbero partecipare.
"Siamo fiduciosi in una larga partecipazione", ha detto Maurizio Migliavacca, responsabile della Commissione nazionale per il congresso, nel corso di una conferenza stampa sui "numeri" delle primarie del 25 ottobre.
Questa è la seconda volta che i democratici tengono le loro primarie, per eleggere il vertice nazionale e quelli di 20 regioni. Nell´ottobre del 2007, parteciparono circa 3,5 milioni di elettori, e il vincitore fu Walter Veltroni.
Questa volta la sfida è tra Dario Franceschini, segretario pro-tempore che però ha riportato solo 38% dei consensi degli iscritti nei congressi del Pd; l´ex ministro Pier Luigi Bersani, che ha avuto il 55% e il chirurgo di fama internazionale e senatore democratico Ignazio Marino, che ha avuto il 7%.
Vari esponenti del partito, tra cui lo stesso Franceschini, hanno parlato di 2-2,5 milioni di elettori attesi per il 25 ottobre. Ma Roberto Montanari, vice responsabile della Commissione congresso, alla richiesta di indicare una possibile cifra, ha risposto: "Non mettiamo ´asticelle´, perché distinguere tra 100mila voti in più o in meno sarebbe sbagliato", e ha definito le primarie "un evento che rafforza la democrazia nel Paese, perché avvicina la partecipazione del cittadino alla politica".
In realtà, con le primarie non si elegge direttamente il segretario, ma i candidati dell´Assemblea nazionale nelle liste collegate a Franceschini, Bersani e Marino.
In teoria, se nessuno dei tre raggiungesse il 50%+1 dei voti, sarebbe l´Assemblea a dover scegliere in un ballottaggio tra i due candidati segretari più votati.
Nei giorni scorsi, però sia Franceschini che Bersani hanno aderito a una proposta del fondatore del quotidiano "Repubblica", Eugenio Scalfari, perché leader del partito diventi comunque il candidato più votato, a prescindere dalla percentuale.

Intanto la macchina organizzativa del partito sta lavorando all´allestimento dei seggi e della rete di raccolta dei dati. Dalle 7 alle 20 di domenica 25 ottobre gli elettori potranno votare in 10mila seggi su tutto il territorio nazionale. Il voto sarà possibile grazie al lavoro di 70mila volontari, ha detto Migliavacca.
Potranno votare tutti i cittadini italiani che hanno più di 16 anni che dichiareranno di riconoscersi nella proposta del Pd, che si impegneranno a sostenere il partito alle elezioni e verseranno un contributo di almeno 2 euro. I loro dati saranno inseriti poi in una sorta di "anagrafe" degli elettori democratici.
Potranno votare anche i cittadini stranieri che hanno un regolare permesso di soggiorno.
Consultando il sito web del Pd (www.partitodemocratico.it) o telefonando al numero verde 848888800 si potrà sapere in quale seggio recarsi a votare, in base al numero della propria tessera elettorale (quella utilizzata per le elezioni amministrative, politiche, europee e per i referendum).
I risultati delle primarie, ha detto oggi Migliavacca, si conosceranno nella "tarda serata" di domenica 25 ottobre o nella notte.
A garantire la raccolta dei dati sarà un sistema elettronico ribattezzato "YouCount", messo in piedi grazie alla multinazionale Accenture.
I presidenti di seggio, dotati ognuno di un codice identificativo, invieranno via sms o risponditore automatico a un´unica centrale i dati sull´affluenza e poi quelli sul voto