Peculato, a giudizio l´ex capo di Torre Annunziata. Dopo 8 anni il processo è a zero
Lo scandalo scoppia nel lontano ottobre del 2002. Il procuratore capo di Torre Annunziata, Alfredo Ormanni, ed il cancelliere Domenico Vernola, vengono iscritti nel registro degli indagati con le accuse di peculato e falso. Si scopre che dalle casse della Procura torrese c´è un ammanco di quasi 20 milioni di euro. Il processo si scorpora e si divide in tre filoni. Per due volte l´ex procuratore viene assolto: le accuse sono di abuso d´ufficio ed intercettazioni illegali. Il terzo procedimento, quello che lo vede imputato per falsità materiale e concorso in peculato, è ancora fermo a Roma. Nel frattempo la Corte dei Conti ha avviato un giudizio a carico di Ormanni, per il quale il pm ha chiesto la condanna al pagamento di 90mila euro; 320mila euro sono stati chiesti invece per il cancelliere.
Silvia Miller

Dai cronisti di giudiziaria dell´epoca quella della Procura di Torre Annunziata viene ricordata come la truffa del secolo. Auto di lusso e viaggi da sogno per magistrati, cancellieri, impiegati, ufficiali di polizia giudiziaria. Spese e sprechi fino a 20 milioni di euro. Accrediti faraonici su consulenze fantasma, mandati di pagamento miliardari. Intercettazioni illegali. Al centro dell´inchiesta il cancelliere Domenico Vernola e l´allora procuratore capo Alfredo Ormanni, da tempo in pensione. A distanza di tanti anni, la Corte dei Conti ha aperto un giudizio a carico dei due per svariati migliaia di euro. Per Vernola il sostituto procuratore contabile ha chiesto la condanna a 320.210 euro, per Ormanni a 90mila euro. Ma il giudizio è stato sospeso in attesa della sentenza penale. Il cancelliere e l´ex procuratore sono accusati di aver redatto falsi mandati di pagamento in favore della ditta M.D.V. di Maurizio Di Venosa per presunte intercettazioni telefoniche. Come accertato dagli inquirenti, Vernola (condannato in secondo grado a 4 anni già scontati) fotocopiava decreti di intercettazione telefonica, il procuratore li liquidava ed ordinava il pagamento. Ma si trattava di attività mai fatte per un importo di 320.210 euro. Vernola, conosciuto negli ambienti giudiziari di Torre Annunziata come "´o presidente", secondo l´accusa cominciò ad arricchirsi a spese del ministero di Giustizia a partire dal 1996, anche se gli anni in cui ritirò le cifre più alte vanno dal 1998 al 2001.


dopo 8 anni il processo è a zero

Dopo essere stato assolto per due volte dalle accuse di abuso d´ufficio e di intercettazioni illegali, l´ex procuratore di Torre Annunziata viene rinviato a giudizio il 25 maggio 2006. Una trentina gli imputati, tra cui poliziotti, carabinieri e altri dipendenti della Procura. Le accuse a vario titolo sono di associazione per delinquere, peculato, falso ideologico e materiale. I poliziotti, invece, sono accusati di riciclaccio e ricettazione. Avrebbero accettato soldi e regali da parte del cancelliere. Danno complessivo stimato intorno ai 16 milioni di euro. Il pm di Roma, che chiese il rinvio a giudizio, è Luca Palamara, presidente dell´Associazione nazionale magistrati. Il processo è iniziato per ben quattro volte. E per altrettante volte è stato annullato. Una volta viene trasferito un giudice, un´altra volta il presidente del collegio passa ad altra sezione, un´altra volta ancora il presidente va in pensione. Il processo inizia, vengono sentiti i testimoni ma poi puntualmente viene annullato per diversa composizione del collegio. Il risultato è che ora il 29 marzo dovrà ripartire da zero, con la prima udienza da celebrare con un nuovo collegio. I tempi previsti? Lunghissimi. Solo il pubblico ministero ha una lista testi di ottanta persone. La prescrizione è prevista per il 2014.
Ci sono voluti tre anni (dal 2002 al 2005) per la richiesta di rinvio a giudizio, un anno (2005-2006) per il rinvio a giudizio e quattro anni (2006-2010) per l´inizio del processo. Alla faccia del processo breve!

Articolo di Silvia Miller da il Danaro