Si e´ concluso con sette condanne che vanno dagli 8 anni ai 17 anni e 2 mesi di reclusione, piu´ di quanto aveva chiesto la pubblica accusa, il processo davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Roma sul crac della compagnia di navigazione Deiulemar. Si tratta di un fallimento che ha visto truffate oltre tredicimila persone che avevano acquistato obbligazioni per ottocento milioni di euro.
I giudici della quarta sezione penale del Tribunale presieduta da Laura Di Girolamo, come si è detto ha condannato 7 persone tutte imparentate tra di loro. In particolare 17 anni e 2 mesi di reclusione ciascuno sono stati inflitti ai fratelli Angelo e Pasquale Della Gatta, 9 anni e 10 mesi alla loro sorella Micaela Della Gatta, 15 anni e 8 mesi a Giuseppe Lembo, 9 anni e 2 mesi a Maria Luigia Iuliano, 10 anni e 2 mesi a Giovanna Iuliano e 8 anni a Lucia Boccia. Un ottavo imputato, Leonardo Lembo aveva scelto il rito abbreviato ed era stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione. A tutti i condannati che dovranno risarcire in separata sede le persone che hanno subito il danno il Tribunale ha inflitto l´interdizione perpetua dei pubblici uffici nonchè l´inabilità per 10 anni ad esercizio commerciale ed a ottenere uffici direttivi.
Secondo quanto contestato dal pubblico ministero Paolo D´Ovidio, la Deiulemar aveva emesso obbligazioni al portatore irregolari promettendo ai risparmiatori interessi che andavano dal 7 al 15 per cento e il denaro sottratto ai tredicimila risparmiatori sarebbero finiti in investimenti personali per acquisti di beni mobili e immobili. Sono 121 le parti civili costituite nel processo per le quali i giudici hanno stabilito che il danno dovra´ "essere liquidato in separato giudizio.