Un grido di allarme disperato è quello che ancora una volta si leva dal quartiere Provolera, un altro quartiere della città abbandonato a se stesso dall’amministrazione. “Prima c’era lo spaccio, adesso, invece, è peggio con prostituzione e rifiuti ovunque”, dice chi vive in quest’altro angolo storico della città.
I cittadini che ancora vi abitano, stanchi di una vita passata tra mille difficoltà, affidano la loro situazione nuovamente a Starita. Per la seconda volta scrivono un esposto drammatico che porta con se le difficoltà di un’integrazione con altri popoli che, se va bene, non è aiutata dalle istituzioni, o peggio ancora aggravata dalla indifferenza. “La popolazione Rom – denunciano i cittadini al sindaco – si sta espandendo nel quartiere grazie ai titolari di case fatiscenti che le fittano a famiglie numerosissime: anche dieci o quindici in una stanza”.



La vita, tra quelle stradine a ridosso dello Spolettificio è divenuta “impossibile”. Scendendo da via Parini ci si imbatte in una serie di vicoli: vico Pigmei, vico Gallo, via Asilo Infantile, vico Sorte, vico Giglio, via Andrea Costa, vico Rosselli, vico Luna. “Non cammino più in queste strade – esclama Pasquale – Non sono razzista, ma la convivenza è impossibile”. “Ragazzine che hanno poco più di 13 o 14 anni si prostituiscono dopo il giro mattutino passato a mendicare”, incalza Lucetta. “La mattina tutti partono da qui e vanno verso Napoli. Tornano dopo pranzo e restano in piazza ad ubriacarsi fino a notte fonda”.

È un equilibrio instabile quello che si è venuto a creare. “I titolari di casa fittano stanze fatiscenti a venti o trenta euro a persona al mese”. E per le spese della casa? La risposta, seppur scontata, è sconcertante: “Rubano acqua e corrente ed i padroni di casa lo sanno”.



“Racchettano rifiuti dai paesi limitrofi, una parte li vendono ed il resto li abbandonano a bordo strada o anche li”, alza la mano Peppe indicando una parte dello Spolettificio che fino a qualche anno fa era fittata ad un tabaccaio. “Dietro quelle porte si dovrebbe trovare una discarica di rifiuti di ogni tipo e tanti animali”.
I topi la fanno da padroni tra i rifiuti, per le strade e fin dentro i palazzi, dove si trovano trappole fai da te, con della colla e del cibo su cartoni sparsi qua e la.



Gli abitanti del quartiere chiudono l’esposto/denuncia rivolgendosi a Giosuè Starita: “La preghiamo di fare qualche cosa al più presto. Grazie”. Chissà se ancora una volta il primo cittadino e l’amministrazione saranno sordi rispetto a questo grido di allarme. Rispetto alla richiesta disperata di normalità.


Raffaele Perrotta