L´imprenditore pagava il ´doppio pizzo´ costretto ad acquistare pane dai due clan rivali di Ercolano (Napoli) ad un prezzo superiore a quello di mercato. Ma la collaborazione con le forze dell´ordine ha permesso di mettere la parola fine alle continue richieste e alle vessazioni con l´arresto di sei presunti estorsori. C´e´ questo alla base dell´operazione della polizia del commissariato Portici-Ercolano che ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone, tutte ritenute affiliate alle organizzazioni camorristiche ´Birra´ e ´Ascione-Papale´ attive a Ercolano, indiziate di estorsione aggravata. Si tratta di Ciro Savino, Marco Cefariello, Francesco Polese, Aniello Taurino, Pasquale Borragine, Alessandro D´Anna. L´attivita´ investigativa portata avanti
dalla polizia, coordinata dalla Dda della Procura della Repubblica di Napoli,
ha appurato che i soggetti operavano estorsioni in danno di commercianti
locali. In particolare, le investigazioni hanno preso il via dalle
dichiarazioni di un imprenditore locale che aveva denunciato le reiterate
richieste avanzate, a piu´ riprese, da noti esponenti del clan Birra tra cui
Francesco Polese, Aniello Taurino e Pasquale Borragine in qualita´ di portavoce del sodalizio. Dalle attivita´ e´ emerso che in caso di resistenza, la vittima era convocata nella roccaforte in via Cuparella al cospetto di Marco Cefariello e Ciro Savino. E qui avveniva la richiesta di mille euro a fondo perduto e di 300 euro da versare mensilmente per ogni singolo esercizio commerciale di
proprieta´, per un profitto complessivo di 7mila euro una tantum e 2.100
mensili. L´imprenditore avrebbe rifiutato di versare la quota, facendo presente
che gia´ ogni giorno ´ottemperava´ con l´acquisto forzato di pane ad un prezzo
superiore a quello di mercato: (1,50 euro invece di 80 centesimi) dalla
famiglia di Savino, nonche´ di altri prodotti, quali carta per imballaggio, da
vari esponenti legati ai Birra. Ma le indagini hanno messo in luce la
responsabilita´ di Alessandro D´Anna, dagli inquirenti ritenuto un esponente
del clan avversario degli ´Ascione-Papale´, che avrebbe costretto
l´imprenditore ad acquistare pane dal sodalizio di appartenenza e, anche in
questo caso, a prezzo maggiore a quello di mercato. Un risultato importante che
avviene grazie al forte impegno della Polizia sul territorio di Ercolano, alle
frequenti passeggiate contro il ´pizzo´, e all´impegno dell´Associazione
Antiracket cittadina. Da Gerusalemme, dove si trova, il sindaco di Ercolano,
Nino Daniele, parla di ´importante vittoria´ dello Stato. In un telegramma
inviato al dirigente del commissariato scrive: ´´E´ una ulteriore riprova della
fiducia dei cittadini nei confronti suoi e della Polizia di Stato e di un clima
civile, nuovo e vincente che anche grazie a voi abbiamo potuto costruire´´. A
Ercolano solo lunedi´ scorso l´operazione dei carabinieri ´Regalo di Natale´
contro il racket porto´ all´arresto di ventidue presunti esponenti dei due clan contrapposti.