“La rabbia è stata grande, ho pensato anche di lasciare, ma l´affetto che mi avete dimostrato, il vostro sostegno mi sta aiutando ad andare avanti”. Con queste parole Raffaele Marino ha risposto ai cinquecento che hanno affollato il piazzale del Palazzo di Giustizia di Torre Annunziata per mostrargli solidarietà dopo l´atto intimidatorio del 14 aprile. Il Procuratore ha ricevuto una busta contenente sette proiettili calibro 7,65 e minacce di morte a lui e alla sua scorta. Dal giorno dell´avvertimento ad oggi la mobilitazione civile di sostegno al magistrato è andata crescendo di giorno in giorno. Inizialmente il sostegno è partito dal social network Facebook attraverso la creazione di un gruppo che ha raccolto centinaia di adesioni in poche ore. Da qui l´idea di trasferire la solidarietà a Marino dal web alla piazza. La settimana appena trascorsa è stata quindi un susseguirsi di incontri organizzativi e di passaparola tra i cittadini, le associazioni culturali, sindacali e commerciali, le istituzioni, le scuole e la stampa. Tutti si sono dati appuntamento per il giorno della festa della liberazione al tribunale torrese. E così ieri mattina il presidio si è raccolto all´ombra di decine di aquiloni, simbolo della libertà. Dagli altoparlanti sistemati a pochi metri dall´ingresso del tribunale le note di canzoni e musiche a tema intervallate dalle letture di passi della costituzione, racconti e brani sull´argomento anticamorra. Nessuna bandiera politica, solo i gonfaloni dei comuni di Torre Annunziata, Torre del Greco, Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Pompei. Il microfono è passato tra i primi cittadini di questi comuni e gli esponenti delle tante associazioni promotrici dell´evento tra cui il Caffè Letterario Nuovevoci, Riformisti nel Mezzogiorno, Barca dei Saperi, Amaci, lo Strillone e tanti altri. Hanno partecipato al presidio uomini delle forze dell´ordine, docenti e studenti delle scuole locali, imprenditori, commercianti. Soprattutto, hanno partecipato tanti cittadini comuni d´ogni fascia d´età: tutti hanno voluto manifestare non solo il sostegno al procuratore Marino, ma anche un senso di partecipazione alla vita sociale, alla comunità che da tempo non si vedeva a Torre Annunziata. Intorno alle 12, dopo il grande girotondo della solidarietà, Raffaele Marino varca i cancelli del cortile del tribunale. Ricambia i saluti ed i sorrisi dei tanti che lo accolgono. Afferra il microfono e, con voce decisa, parla a tutti i presenti. “Ringrazio tutti voi che siete qui, tutti quelli che mi hanno dimostrato affetto, tutti coloro che mi stanno aiutando ad affrontare questo momento – afferma il magistrato -. C´è stato un attimo in cui ho provato tanta rabbia. Tuttavia non ho mai smesso di andare avanti con il mio lavoro. E ciò che mi rende ancor più convinto nell´andare avanti è proprio la vicinanza dei tanti che mi stanno mostrando affetto. Grazie a tutti” ripete Marino nel suo breve intervento. Un piccolo discorso che si conclude con un messaggio alla città: “Non abbandonatela, provate a riprendervela!”.