L’associazione politica e culturale Centro Comune, in vista delle imminenti elezioni amministrative, perviene ad una più articolata e meglio strutturata organizzazione interna, concepita al fine di ottimizzare il lavoro politico-programmatico a supporto della proposizione del suo presidente e fondatore, Vincenzo Sica, come candidato sindaco dell’Alleanza Straordinaria per un progetto sotenibile. Tale passaggio rappresenta anche l’occasione per ufficializzare l’adesione al movimento di quel nutrito gruppo di simpatizzanti, provenienti dal mondo della società civile, delle professioni, del sindacato, della cultura, ancorchè da precedenti esperienze politiche, che in questi mesi hanno manifestato una convinta approvazione nei confronti del progetto di Centro Comune e della candidatura di Sica, tradottasi poi in una piena disponibilità a lavorare in tali direzioni e per il conseguimento del successo elettorale della coalizione.
Nel presentare il nuovo organigramma, Vincenzo Sica ha ricordato le ragioni che hanno condotto alla nascita dell’Alleanza Straordinaria:
“Trovo comprensibile e legittimo il sentimento di sfiducia che alberga presso gli elettori. Questa città attende da tanto, troppo tempo le risposte su ciò che è stato fatto e, soprattutto, su ciò che non è stato fatto in tutti questi anni. Credo che al riguardo si debba intraprendere un percorso di verità e di responsabilità. Sin dal momento della sua elezione, l’attuale amministrazione si è dedicata unicamente ad un esercizio di negazione del passato, distruggendo tutto il lavoro operato in precedenza, il quale, pur complicato dalla farraginosità che, ahinoi, caratterizza i rapporti con gli enti sovracomunali, necessitava, oramai, solamente di essere finalizzato. E invece tabula rasa! E senza ragionevoli motivazioni. E’ ai tanti perché che chiediamo risposta. A differenza di molti parolai, ho sempre mosso le mie accuse sulla scorta di una dettagliata documentazione, come di recente avvenuto anche per la vicenda dell’area portuale. In cambio ho ricevuto un’assordante silenzio o, al massimo, volgare demagogia. E invece la città non può permettersi che si giochi sulla propria pelle. Bisogna fare presto. Crediamo occorra creare i presupposti per fornire una accelerazione ad una serie di processi che generino crescita e sviluppo. E´ nostra idea partire da quegli ambiti dove, ormai, vige l´abbandono o il totale disinteresse (la riqualificazione della zona portuale; il ripristino di una raccolta differenziata fatta come si deve, l´urbanistica), ma anche ipotizzare politiche sociali e culturali tali da portare Torre ad avere nuovamente fiducia in se stessa.”
“Si faccia attenzione alle manovre in atto nella maggioranza – continua Sica – C’è chi, perfino nello stesso Udc, partito del primo cittadino, furbescamente, conscio del disastro di quest’amministrazione, vuole scaricarne l’intera responsabilità su Starita. Le colpe non sono solo sue, ma di un’intera classe politica dedita unicamente a pratiche clientelari, così da garantirsi l’autoconservazione, a scapito di una città che va in malora. Il sindaco, dunque, rischia di cadere vittima di coloro che sono stati i suoi stessi complici in questa stagione di scelleratezze amministrative. Sarebbe stato meglio se fosse uscito di scena con dignità quando tanti suoi sostenitori della prima ora posero il problema di un cambio di rotta. Ha, invece, preferito galleggiare col salvagente offertogli da chi (leggi Noi Sud) era ansioso di sedersi all’osceno banchetto di Palazzo Criscuolo. Le ultime nomine lo confermano. Ma non disperiamo troppo, è stata l’Ultima Cena.”