"La candidatura di Nicola Cosentino alla guida della regione Campania non credo ´´sia piu´ nel novero delle cose possibili´´. Lo ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervistato da Emilio Carelli di Sky tg24, riferendosi alla richiesta di arresto per il sottosegretario al Tesoro.

ROMA - E´ arrivata alla Giunta per le autorizzazioni a procedere la richiesta di arresto nei confronti di Nicola Cosentino, sottosegretario all´Economia e coordinatore regionale del Pdl. La notizia è stata ufficializzata poco fa dal Presidente della Giunta Pier Luigi Castagnetti.

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"Concorso esterno in associazione camorristica". Sono queste le accuse che i magistrati ipotizzano a carico di Cosentino. Poiché si tratta di un deputato, il gip - come stabilisce la legge - ha disposto la notifica dell´ordinanza al presidente della Camera, con richiesta di autorizzazione all´esecuzione del provvedimento.

L´indagine sui contatti con la camorra. Cosentino risulta indagato per presunti contatti con il clan dei Casalesi nell´ambito di un procedimento scaturito dalle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia. La misura cautelare è stata emessa dal gip Raffaele Piccirillo, su richiesta dei pm Alessandro Milita e Giuseppe Narducci.

Il caso giudiziario. L´ombra del caso giudiziario che da mesi coinvolge il coordinatore campano del Pdl e sottosegretario all´Economia era tornata alla ribalta alla fine di ottobre, quando era attesa l´ufficializzazione della sua candidatura alla presidenza della Regione Campania, caldeggiata da Berlusconi. La vicenda è nota: il sottosegretario è stato tirato pesantemente in ballo in passato da alcuni pentiti del potente clan casertano dei casalesi, quello di Gomorra. La Procura della Repubblica di Napoli ha ribadito più volte che i magistrati vagliano le dichiarazioni di Gaetano Vassallo, imprenditore che ammise, di fronte ai magistrati, di aver smaltito rifiuti tossici per conto della camorra. Chiamando in causa il sottosegretario. L´Espresso ne aveva parlato nell´autunno del 2008, l´inchiesta va avanti da allora.

Lo stop alla candidatura. La vicenda era riesplosa, meno di un mese fa, quando Gianfranco Fini, nel corso di un incontro con i coordinatori del Pdl Denis Verdini, Ignazio La Russa e Sandro Bondi, dedicato alle Regionali, aveva espresso serie perplessità: "Candidature trasparenti", aveva detto, pur senza riferimenti esplicitl. Cosentino aveva replicato a stretto giro: "Sono limpido. Contro di me una campagna subdola e senza precedenti". Dal punto di vista politico, chi si opponeva alla candidatura di Cosentino aveva cavalcato le indiscrezioni mentre i sostenitori del sottosegretario avevano bollato le voci come un tentativo di silurarlo.