Chiariamo ancora una volta che l’emergenza rifiuti in Campania è una invenzione criminogena fatta nel lontano 1994 quando a qualche “testa fine” venne l’idea di trasformare una endemica situazione campana, conseguente alla chiusura, dopo circa 40 anni di attività, della grande discarica di Pianura nel territorio comunale di Napoli, in una emergenza nazionale. L’abuso fu fatto dal Presidente del Consiglio dell’epoca male (o bene, dipende dai punti di vista) consigliato che sfruttò un “punto debole” della legge istitutiva della Protezione Civile Nazionale (225/92). L’abuso è continuato imperterrito grazie a “conduttori governativi nazionali” bipartisan che hanno favorito guadagni facili a lobbies e personaggi di vario tipo nazionali e locali. Il “peccato originale” dell’abuso è rappresentato dalla necessità che si perpetuino situazioni di pericolo per l’ambiente e la salute dei cittadini (altrimenti non si può reiterare l’abuso invocando la legge 225/92). E’ evidente che si tratta di una emergenza taroccata, o meglio, di un “pacco” truccato! La maggior parte dei mass media hanno retto il sacco al saccheggio dell’ambiente, delle risorse naturali e produttive della Campania e agli attentati alla salute attribuendo la responsabilità ai cittadini campani troppo sporchi e litigiosi se in 17 anni di sforzi statali non è stata debellata l’emergenza taroccata. Puntualizziamo che nel ciclo dei rifiuti non vi può essere emergenza se non si verificato sul territorio catastrofi naturali quali terremoti, alluvioni, eruzioni, tsunami ecc.. Quantità e tipo di rifiuti da smaltire sono ben noti. Se si precipita in una situazione come quella campana attuale è a causa di amministratori che volutamente non vogliono garantire un ciclo dei rifiuti come previsto dalle leggi nazionali ed europee per ricorrere ai poteri speciali (previsti dalla legge 225/92) che consente un uso disinvolto del denaro pubblico senza i vincoli delle leggi ordinarie che controllano le spese pubbliche.
E’ evidente che questo disegno criminogeno è possibile solo se si ha a che fare con cittadini “diversamente intelligenti” o meglio con cittadini prevalentemente fessi. Se la maggioranza dei napoletani non fosse così, non ci sarebbero gli altri parassiti o predatori nazionali e locali bipartisan che hanno organizzato guadagni per 17 anni a scapito di tutti gli italiani. Schematizzando, si può delineare il seguente quadro: Napoletani fessi + napoletani corrotti + malavita locale + più lobbies predatrici parassitarie che "comandano" l´Italia (governi e gran parte dei mass media compresi)= 17 anni di scandalo rifiuti (che non è ancora finito). Certo è che se non ci fossero molti napoletani fessi (compresi intellettuali e tra questi gli universitari) mancherebbe il substrato per lo scandalo rifiuti! Quindi, la maggioranza dei napoletani rientra tra i "fessi", non più tra i furbi: lo scandalo rifiuti ha sfatato un luogo comune! Mi faceva notare un collega che “viviamo in una società liquida, dove fessi, corrotti, malavitosi e parassiti hanno imparato a nuotare”. Ho l´impressione che nelle ultime decine di anni il liquido che li ha ospitati li stia espellendo facendone emergere di tutti i tipi, sempre più parassiti. Sembra di assistere ad un upwelling oceanico, dove emerge immondizia invece di sostanze nutrienti "pulite". Come è noto, queste ultime favoriscono lo sviluppo dei pesci e conseguentemente dell´economia "pulita". L´immondizia favorisce i parassiti ed agisce come una livella "taroccata" che colpisce prevalentemente la parte sana dei cittadini e rinvigorisce i fessi, i corrotti e i malavitosi. Non si sa ancora bene perchè, ma l´upwelling naturale prima o poi finisce: qualcosa di simile succederà presto anche in Campania e la "nottata" cederà il posto alla luce, dapprima tenue, di un nuovo "giorno" meno puzzolente di questi ultimi. Ognuno può dare il suo piccolo contributo!
I fessi non hanno più diritto di fare parte dell’Italia? Ma no, servono i loro voti! I fessi ritardano la crescita economica italiana? Ma no, continuano a fare guadagnare le lobbies che contano a scala nazionale e locale e a produrre voti. I fessi (fessi e basta, indipendentemente per chi votano) grazie a 17 anni di governi nazionali bipartisan che hanno gestito ed emanato leggi per favorire il salasso della Campania e nutrire le lobbies parassitarie, continuano a pagare l’aumento della tassa rifiuti contenti di avere un invidiabile primato: tasse più alte e peggior servizio. Ma se sono fessi e anche contenti, perché deluderli! Si tengano l’aria puzzolente, i cumuli di rifiuti lungo le strade. I turisti andranno in altre parti d’Italia; i cittadini mangeranno i prodotti di altre terre italiane. In Campania si venderanno più medicine e cure specialistiche. Sempre gli stessi guadagnano mentre tutti i campani perdono! Non solo i fessi! Consoliamoci: è una perdita in democrazia!
Franco Ortolani
Ordinario di Geologia
Università di Napoli Federico II