2.000 euro era costata quella statua di Gesù Cristo alta oltre 4 metri che, dal giorno dell´Immacolata, campeggiava in Largo Pescatori a Torre Annunziata; una cifra raccolta con una colletta popolare tra i residenti del quartiere. Unico problema: era tutto abusivo. Non solo la statua, ma anche il resto: aiuole, piante, panchine e paletti.
Con un blitz scattato all´alba, addetti dell´ufficio tecnico del comune e gli operai di una ditta specializzata nel settore con la sorveglianza delle forze dell´ordine guidate dal commissario capo dottoressa Elvira Arlì, hanno rimosso tutto. Molta rabbia e frustazione da parte dei residenti del quartiere che avevano già programmato, per la vigilia di Natale, una festa ai piedi della statua. "Abbiamo sbagliato, lo sappiamo - affermano i residenti - però è anche verò che avevamo riportato al decoro un´area piena di immondizia. I nostri bambini giocano qui e con le piante e la statua non abbiamo fatto altro che dare dignita ad un quartiere dimenticato dalle istituzioni. Nella zona nord della città si respira aria di festa con luminarie natalizie messe dal Comune, qui invece dopo il tramonto è un deserto. E poi - continuano i residenti - quando abbiamo cominciato a piantare le prime piante perchè nessuno ci ha fermato?"
Intanto, nonostante le proteste, gli operai hanno continuato il loro lavoro e con la statua e le piante sono state rimosse anche le panchine e i paletti che circondavano l´area dove un tempo, prima dello scoppio dei carri del 1946, sorgeva la chiesa di San Luigi. E qui scatta un´altra protesta dei cittadini: "I paletti e le panchine le ha installate il comune, tolgono anche quelle?" Molti gli anziani che si lamentano: "E ora noi durante le belle giornate, durante le nostre passeggiate dove ci sediamo?" Dopo la rimozione delle piante (ulivi, bonsai e chicas soprattutto) è toccato al balconcino realizzato dai residenti al pian terreno dell´edificio che affaccia sullo spiazzale. Li si è raggiunto il massimo della tensione quando alcune signore insieme ai bambini hanno provato ad evitare la rimozione delle opere abusive. Non c´è stato nulla da fare; sono intervenuti gli agenti della polizia che subito hanno permesso ai tecnici di rimuovere il balconcino.
Una operazione di ripristino della legalità durata fino alle 13:0 circa quando gli operai della ditta hanno asfaltato le aree danneggiate dalle ruspe.
Catello Germano

PS: E´ giusto, doveroso, dare un segnale di legalità e affermare il principio secondo cui nessuno può agire fuori dalle norme. Eppure quello spiazzale che si trova tra via Castello e il trincerone ferroviario è uno spazio abbandonato a se, un luogo dove regnavano i pusher e dove ora regna il nulla.
I residenti, molti dei quali in buona fede, autonomamente (ma pur sempre illegalmente) hanno cercato di ridare decoro a quell´area.
Molto probabilmente la statua del Cristo ha rappresentato due diverse, e opposte, aspettative: nella mente di alcuni residenti è stato il riaffermare del possesso di un luogo perduto, mentre per altri, in buona fede, soltanto un simbolo religioso di grande e protettiva bellezza.
Bastone e carota rappresentano sempre un riferimento da cui non bisogna allontanarsi. Dopo il bastone delle forze dell´ordine ci vuole la carota dell´Amministrazione Comunale. La realizzazione di un verde pubblico, con tanto di aiuole, piante e, perchè no, anche giostrine darebbe un´ottima risposta al quartiere in termini di legalità, separando le mele buone da quelle cattive. Giriamo la proposta all´Assessore ai Lavori Pubblici.
(c.g.)
*******
IL PRECEDENTE
Un caso analogo a quello di Torre Annunziata è avvenuto a Napoli nel quartere Scampia nel 2008. Ecco l´articolo e foto:

Scampia, sarà abbattuto il Cristo dei pusher.
La statua piazzata nel rione dello spaccio è abusiva.
Il generale Gagliardo: «L´illegalità ha poco a che fare col cristianesimo»

NAPOLI — Ora c´è solo da chiedersi come lo demoliranno, il Cristo di Scampia alto tre metri. Con la ruspa? Col piccone? «Non abbattiamo Cristo, ma l´abuso: un´idea che ha molto poco a che fare col cristianesimo». Il generale dei carabinieri Antonio Gagliardo, attualmente a capo del servizio demolizioni comunale, è solenne. Ha appreso dell´esistenza di una fontana monumentale, a Scampia, raffigurante Gesù, la Madonna e Papa Wojtyla, costruita in fretta e furia all´interno di una grossa piazza di spaccio. La colletta organizzata dai residenti — migliaia di euro — per costruire la Trinità reinventata, rischia così di andare in fumo. «Non appena mi giungerà l´informativa ufficiale dell´antiabusivismo, farò un provvedimento di demolizione in danno a carico di ignoti: ci comporteremo come se si trattasse di un qualunque altro abuso».
Così andrà giù, la struttura di 36 metri cubi, con le tre statue e i dieci zampilli. Gli uomini di Gagliardo, che proprio la scorsa settimana hanno demolito un supermercato (abusivo) a Chiaiano, un parcheggio (abusivo) a Porta Capuana, e un´uccelliera (abusiva) a via Argine, sono già pronti. «D´altronde — considera Gagliardo — lo stesso cardinale Crescenzio Sepe si è detto contro gli abusi edilizi, di qualunque natura essi siano. Una volta, inaugurando una chiesa nel casertano, domandò scherzosamente se fosse tutto in regola». Sul fatto che la mega-fontana debba essere abbattuta, pare siano tutti d´accordo. L´assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli, Giulio Riccio, sostiene che «quella statua rasenta l´offesa per chi è di religione cattolica. Non c´è alcun dubbio sul fatto che debba essere demolita: sto già scrivendo una lettera al servizio demolizione del Comune e al questore Puglisi. Un obbrobrio del genere testimonia la presenza forte dei clan in quella che, da tanti anni a questa parte, è praticamente una piazza di spaccio di eroina e cocaina a cielo aperto». Dimensioni a parte, i casi di statue abusive non sono una novità, soprattutto a Scampia. In via Ghisleri, da anni campeggia un Padre Pio abusivo, e all´ingresso di un condominio, nella zona delle Vele, c´è un altro Gesù che saluta a braccia aperte chi entra nel rione. Ancora, a Cercola, un altro Padre Pio abusivo scatenò polemiche e proteste perché i pensionati del posto, davanti alla minaccia dei vigili di buttarlo giù, eressero barricate a difesa dell´opera abusiva: «Dovranno passare sul nostro cadavere», dissero, stringendosi intorno alla statua del santo che lì è più venerato di San Gennaro. Anche in quel caso, com´è successo per il Cristo monumentale di Scampia, fu fatta una colletta: i pensionati sborsarono 1500 euro per la Edilart di Mugnano, e altri 1000 per gli installatori.
Stefano Piedimonte
20 giugno 2008