"L´elettrodotto non lo vogliamo". Questo lo slogan ribadito stamattina con forza, a Rovigliano, da numerosi residenti della zona, spalleggiati dal Comitato cittadino "rione Deriver", da sempre contrario alla realizzazione della mega-opera di collegamento elettrico con l´isola di Capri. Gli abitanti temono che l´ingente opera, finanziata da oltre 100 milioni di euro, per realizzare un collegamento subacqueo di 30 km con l´Isola Azzurra, possa danneggiare l´ambiente e di conseguenza la loro salute. "Pensano a costruire faraonici elettrodotti - fanno sapere dal Comitato locale - ma nel 2014 Rovigliano è ancora senza fogne".

Ed allora ecco montare la protesta: civile ma vibrante, nonostante le ampie rassicurazioni già giunte dal Comune di Torre Annunziata e dal Ministero dello Sviluppo Economico (l´elettrodotto è infatti opera di interesse nazionale, ndr). Protesta inscenata già di buon mattino, intorno alle 7, proprio all´esterno del cantiere dei lavori, affidati alla specializzata società "Terna". Gli operai della ditta, complice la rivolta, stamattina sono stati costretti ad abbandonare il cantiere, tornando a casa. "Nel rione sarà rivoluzione" e "Non vogliamo una nuova Terra dei Fuochi", gli striscioni più in vista tra la folla dei manifestanti. Manifestanti che temono, di tutta evidenza, il forte impatto ambientale dell´elettrodotto la cui realizzazione, secondo le prime stime in possesso di "Terna", comporterebbe un risparmio di spesa per il sistema elettrico di oltre 17 milioni di euro annui. Dati che non interessano alla popolazione, già allertata dalla nuova Conferenza di Servizi sul tema, convocata a Roma per il prossimo 18 ottobre. Altra tappa del tortuoso cammino verso il mega-collegamento sotto il mare. Tutti i soggetti pubblici e privati, interessati all´opera, cercheranno di risolvere l´evidente stallo istituzionale. Intanto, a Rovigliano, la gente teme, scende in strada e si ribella.
Di seguito, il link all´ampia fotogallery della protesta di oggi.

LA FOTOGALLERY


Salvatore Piro
Raffaele Perrotta