Sale la tensione a Boscoreale in vista delle elezioni comunali. Un battibecco forte, questa mattina, tra gli ex, e nuovamente aspiranti sindaco, Gennaro Langella e Giacomo Tafuro rischiava di arrivare alle mani. Quello che è certo, al momento, è la denuncia per offese e minacce che Langella ha sporto ai carabinieri contro Giacomo Tafuro. “Sono stato dai carabinieri per denunciare Giacomo Tafuro – afferma Langella – non posso accettare quello che è successo”. Ma cosa è successo? “Ero seduto al bar Target questa mattina, poco prima delle 13 insieme ad alcuni amici. E’ entrato GiacomoTafuro che ha salutato le persone che erano con me, io gli stavo dando la mano e lui l’ha rifiutata. Cosa fai? – mi ha risposto – saluti un camorrista? Ho visto l’intervista che hai rilasciato allo strillone.tv – mi ha detto Tafuro – se pensi che io sia un camorrista devi andarmi a denunciare”. Questo il racconto che fa Gennaro Langella. “Io ero seduto al bar, e alle sue accuse gli ho precisato di aver affermato soltanto questo: che lui era consigliere comunale quando l´amministrazione fu sciolta per infiltrazioni camorristiche. Punto. Ma lui continuava a inveire contro di me, invitandomi al silenzio – continua il racconto di Gennaro Langella – fino a quando dalle parole si stava quasi per passare alle mani. Uno dei presenti, un amico comune, lo ha fermato facendo da scudo”. Raggiunto telefonicamente, Tafuro ridimensiona quello che è successo. “Smentisco le voci che dicono che siamo arrivati alle mani – racconta Tafuro – è stato solo uno scontro verbale forte tra due avversari politici. Se Langella ritiene che io sia un camorrista deve andare a denunciarmi. Gennaro non è un politico, è un attore. Gli farò un manifesto definendolo un Sindaco Attore. Io - continua Tafuro - da sindaco nel 1992 ho fatto abbattere un manufatto di un ipermercato in odore di camorra. Per me parlano i fatti”.
Catello Germano