Si è concluso con un dibattito l’iniziativa “SalerARTresh”, la mostra artistica organizzata presso la Cappella dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento. L’incontro, organizzato dal Centro Studi Nicolò D’Alagno, è stato un momento di confronto e dibattito sulle enormi potenzialità del litorale torrese, oggi preda di incuria e degrado. “Sono centodieci anni che questo territorio è violentato dall’uomo, dall’incuria e da politiche sbagliate - afferma Vincenzo Marasco, presidente dell’associazione culturale - Il nostro non è un semplice litorale, ma un luogo ricco di storia, studiato e apprezzato già duemila anni fa da Plinio il Vecchio e Columella, che ci tramandano interessanti informazioni e curiosità. Infatti il nome “Salera” non è nato per caso, ma i documenti testimoniano che nella nostra zona, secoli fa, c’era un grande sfruttamento di saline, chiamate Salinae Herculae, situate vicino la Porta Salis, un importante canale di commercio che collegava Ercolano a Pompei. Il litorale della Salera è stato creato naturalmente dopo il 79 d.C., quando il mare e le piogge hanno modellato i sedimenti della famosa eruzione. Inoltre sulla spiaggia che oggi è soffocata da rifiuti, fu eretta per volere del Re Gioacchino Murat una torre di avvistamento (attualmente un’abitazione privata), per proteggere il centro dei commerci e del mercato più importante del regno, Torre Annunziata. Ma dal 1893 le cose cominciarono a cambiare, con la costruzione di tre serbatoi di gas nocivi sulla spiaggia e con l’aumento della produzione del ferro, l’inquinamento si impossessò del nostro paradiso, un paradiso perduto che oggi rappresenta una delle bombe ecologiche più pericolose del territorio. Curiosando per la spiaggia, Paola Manfredi e Vincenzo Marasco hanno raccolto “finte rocce” vulcaniche, che in realtà sono resti di scorie ferrose.
Anche il sindaco Giosuè Starita è intervenuto, fornendo dati e percentuali. “Gli scarichi saranno indirizzati verso i depuratori e non verso il mare” dice l’avvocato, affermando che tra pochi mesi l’ARCADIS effettuerà i lavori di bonifica della zona con un progetto di regolamentazione idrogeologica.

Francesca Gara