Si è svolto questa mattina l’incontro con l’attore e regista Sergio Rubini presso l’aula 6/7 della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Università di Salerno. A promuovere l’incontro è stata la rassegna Filmidea che permette agli studenti di incontrare personaggi importanti del cinema e dello spettacolo in genere.
Rubini si può definire un artista a tutto tondo. Ha iniziato la sua carriera di attore grazie a Federico Fellini che ne scoprì il talento. Quasi subito si è dedicato anche alla regia firmando pellicole come La stazione (1990), Il viaggio della sposa (1997), Tutto l’amore che c’è (2000) e il più recente L’uomo nero (2009).
L’artista è stato molto disponibile circa le domande poste dagli studenti, che sono accorsi numerosi per incontrarlo e confrontarsi con lui. Dalla discussione è emerso che Rubini ritiene importante avere prima di tutto una storia, sia come punto di partenza che come obiettivo finale: la regia è solo lo strumento necessario a tale scopo. Ha poi parlato del viaggio, facendo riferimento alla propria formazione, come mezzo per acquisire esperienze, ma bisogna anche essere in grado di sfruttare il proprio territorio e le sue possibilità. Rubini ritiene inoltre che ogni film sia autobiografico perché ogni regista tende ad inserire un po’ della propria vita e personalità. Alla richiesta di un’opinione sul cinema italiano l’artista si è mostrato perplesso sulla situazione positiva sostenuta da molti, in quanto nel nostro Paese si dà forse eccessivo spazio alla commedia tenendo da parte gli altri generi. Un forte e lungo applauso ha accompagnato Rubini, poco prima della conclusione dell’incontro, quando si è lasciato andare all’affermazione che la televisione modifica le masse mentre il cinema fa riflettere l’individuo.