San Giorgio - Al Teatro Sanacore Ferdinando di Annibale Ruccello
17-01-2011 - Archivio Storico de Lo Strillone
La compagnia stabile del Teatro Sanacore di San Giorgio a Cremano, diretta artisticamente da Francesco Iurlaro, porta in scena Ferdinando, un classico indimenticabile di Annibale Ruccello. Appuntamento a sabato 22 Gennaio alle ore 21.00 e Domenica 23 Gennaio dalle ore 19.30 al TEATRO SANACORE
Largo Arso 39, San Giorgio a Cremano (NA)
LAssociazione Culturale Compagnia Teatrale INCONTRI presenta:
FERDINANDO
commedia in due atti e quattro quadri
di Annibale Ruccello
con
MARINA BILLWILLER
RAMONA DI MARTINO
FRANCESCO IURLARO
DANIELE MOLINO
direttore di scena MARIELLA TORRICE
costumi BRUNA TASSI
luci/audio MARCO TOMMASELLI
scene LABORATORIO INCONTRI
Regia
FRANCESCO IURLARO
Mentre si va completando il processo di unificazione dellunità dItalia, in una decadente villa vesuviana, nei pressi di Ercolano, si è rifugiata una Baronessa borbonica per sfuggire ai nuovi invasori piemontesi, serrandosi nel letto e nel dialetto come segno di rifiuto del nuovo ordine che si è costituito e della sua cultura piccolo borghese. Ella è assistita da una cugina povera che svolge presso di lei lambiguo ruolo di infermiera/damigella di compagnia. Alle due donne fa quotidianamente visita un prete viscido, meschino ed opportunista che si divide tra un atavico servilismo borbonico e traffici con la nuova classe politica in ascesa. Tutto sembra immoto, irrimediabilmente intrasformabile, quando larrivo imprevisto di un giovane getterà lo scompiglio nella villa, facendo emergere violentemente, come dal cratere di un vulcano, il fuoco che covava sotto la cenere. Laspetto più interessante del testo è la messa in evidenza dei rapporti intercorrenti tra i quattro personaggi i quali, a causa dellisolamento dal mondo esterno, rompono con ogni regola e convenzione. Dai loro rapporti emergono: amori e odi, bramosie sessuali e rancori, tenerezze e gelosie/vendette; il tutto espresso in un linguaggio crudo, forte, violento, ricco, tanto da assurgere a dignità di vera lingua. Il significato metaforico dellopera risiede nel confronto tra due generazioni: una (rappresentata da Clotilde) legata al passato e depositaria di una memoria storica che condiziona fortemente il presente, laltra (rappresentata da Ferdinando) senza memoria, priva di valori e completamente svincolata dalla propria storia, intenta unicamente a soddisfare le esigenze materiali della vita.
Largo Arso 39, San Giorgio a Cremano (NA)
LAssociazione Culturale Compagnia Teatrale INCONTRI presenta:
FERDINANDO
commedia in due atti e quattro quadri
di Annibale Ruccello
con
MARINA BILLWILLER
RAMONA DI MARTINO
FRANCESCO IURLARO
DANIELE MOLINO
direttore di scena MARIELLA TORRICE
costumi BRUNA TASSI
luci/audio MARCO TOMMASELLI
scene LABORATORIO INCONTRI
Regia
FRANCESCO IURLARO
Mentre si va completando il processo di unificazione dellunità dItalia, in una decadente villa vesuviana, nei pressi di Ercolano, si è rifugiata una Baronessa borbonica per sfuggire ai nuovi invasori piemontesi, serrandosi nel letto e nel dialetto come segno di rifiuto del nuovo ordine che si è costituito e della sua cultura piccolo borghese. Ella è assistita da una cugina povera che svolge presso di lei lambiguo ruolo di infermiera/damigella di compagnia. Alle due donne fa quotidianamente visita un prete viscido, meschino ed opportunista che si divide tra un atavico servilismo borbonico e traffici con la nuova classe politica in ascesa. Tutto sembra immoto, irrimediabilmente intrasformabile, quando larrivo imprevisto di un giovane getterà lo scompiglio nella villa, facendo emergere violentemente, come dal cratere di un vulcano, il fuoco che covava sotto la cenere. Laspetto più interessante del testo è la messa in evidenza dei rapporti intercorrenti tra i quattro personaggi i quali, a causa dellisolamento dal mondo esterno, rompono con ogni regola e convenzione. Dai loro rapporti emergono: amori e odi, bramosie sessuali e rancori, tenerezze e gelosie/vendette; il tutto espresso in un linguaggio crudo, forte, violento, ricco, tanto da assurgere a dignità di vera lingua. Il significato metaforico dellopera risiede nel confronto tra due generazioni: una (rappresentata da Clotilde) legata al passato e depositaria di una memoria storica che condiziona fortemente il presente, laltra (rappresentata da Ferdinando) senza memoria, priva di valori e completamente svincolata dalla propria storia, intenta unicamente a soddisfare le esigenze materiali della vita.