Settemila tabacchicoltori provenienti da tutta la Campania e da altre regioni italiane hanno sfilato stamattina per le strade di Napoli con in testa i Sindaci ed i gonfaloni delle “Città del Tabacco”. I rappresentanti della filiera tabacchicola hanno denunciato pubblicamente la grave crisi del settore, che occupa in Italia circa 70.000 persone, il cui lavoro è messo a rischio in caso di drastico taglio dei contributi Europei finalizzati al supporto della produzione. La manifestazione si è conclusa sotto la sede della Regione Campania, in via Santa Lucia, davanti ad una decina di trattori appositamente schierati.



Il corteo è stato organizzata da quattordici sigle, rappresentanti sia gli imprenditori che i lavoratori della filiera tabacchicola: UNITAB – CONFAGRICOLTURA – CIA-APTI – INTERBURLEY- INTERBRIGHT- INTERFIRE – AIT – ANCALEGACOOP - FEDAGRI CONFCOOPERATIVE – FAI Cisl- FLAI Cgil – UILA Uil – ASS. IT. “Città del Tabacco”.



La sola Campania fornisce, da sola, il 5% della produzione mondiale del tabacco. 6.500 aziende coltivano 10.000 ettari con una Produzione Lorda Vendibile di tabacco di 120 milioni di Euro, occupando solo nella fase agricola 25.000 addetti; con la trasformazione industriale si sale a 160 milioni di Euro di PLV e 30.000 lavoratori impiegati complessivamente. L’Unione Europea sta cercando di scoraggiare la coltivazione del tabacco ma il rischio, secondo le organizzazioni, è che si continuino a produrre comunque sigarette con tabacco proveniente da paesi del Terzo Mondo, dove non esiste alcuna tracciabilità e dove i terreni sono saturi di pesticidi.



“Sono inaccettabili le scelte comunitarie di penalizzare un settore come quello tabacchicolo – ha sottolineato Giandomenico Consalvo, componente la Giunta Esecutiva nazionale di Confagricoltura – sottraendogli risorse senza pensare agli effetti devastanti che questa scelta avrebbe prodotto sui territori interessati. Noi continueremo a lottare per questa produzione, per la sua filiera e per i suoi addetti. Ci aspettiamo che il Governo nel suo insieme, le Regioni, le Province ed i Comuni ci affianchino in questa difficile azione.”



Per il presidente di Interburley Mauro Ferrazzani “la cancellazione del contributo comunitario renderebbe del tutto improduttivo coltivare tabacco e, nell’impossibilità di convertire i terreni ad altre colture data la crisi attuale, il settore andrebbe a morire, lasciando in mezzo ad una strada migliaia di famiglie. Tutto questo è francamente insostenibile.”