E’ stato presentato ieri mattina in presenza dei rappresentanti di tutte le scuole cittadine, in villa Falanga, Il nuovo piano programmatico del Laboratorio Regionale Città dei Bambini e delle Bambine, intitolato con l’ acronimo R.A.B.B.I. nel senso di maestro, cioè una guida per raggiungere gli obbiettivi del progetto Città dei bambini e delle bambine. La parola R. A. B. B. I. è formata con le lettere iniziali di altre determinate parole che spiegano lo strumento del piano programmatico, definendone, nel contempo, la metodologia: Ricerca Azione con le Bambine ed i Bambini Interistituzionale

“Alla luce dei 16 anni di esperienza – afferma il Sindaco Domenico Giorgiano – è opportuno suffragare il Laboratorio Città dei bambini e delle bambine, con una rinnovata struttura organizzativa ed una nuova programmazione, tesa sempre più all’innovazione delle politiche e delle conseguenti azioni in coerenza con l’evolversi del contesto formativo e dei relativi bisogni, al fine di costruire iniziative stabili che possono diventare una risorsa per tutta la città”. Così il nuovo piano triennale denominato R.A.B.B.I. prevede un programma di interventi di tipo integrato e coordinato nei vari settori dell’Amministrazione Comunale ed in altre istituzioni.



“Il nuovo piano – dichiara l’Assessore alla Scuola, Luigi Bellocchio – ci induce ad un ripensamento del ruolo del Laboratorio, che deve essere visto non solo come un soggetto di consultazione, ma anche come un’istituzione capace di coinvolgere e gestire la partecipazione di fasce importanti della cittadinanza, attraverso un ammodernamento degli strumenti, che parta però dalla forza scientifica e dalle competenze che il Laboratorio ha ben solide al suo interno. Con il nuovo piano programmatico il Laboratorio Città dei bambini e delle bambine chiede maggiore attenzione dalla politica e riesce ad offrire nuovi spunti di interesse per la politica”.



Il nuovo piano programmatico del Laboratorio, che riflette il documento pragmatico ideato dall’UNICEF relativo ai Nove Passi per la costruzione delle Città amiche delle bambine e dei bambini, prevede un nuovo organigramma funzionale che garantisce l’azione di coordinamento politico, tecnico, educativo e sociale a vari livelli, costituito da: un Coordinamento Educativo, composto dai referenti delle scuole, indicati dai rispettivi Dirigenti Scolastici; una Direzione Scientifica, affidata all’esperto nella tematica “Città dei bambini”; un Coordinamento Amministrativo, affidato al Dirigente del Settore Scuola, con un Gruppo Operativo di Lavoro, formato da rappresentanti di vari settori della amministrazione; un Consiglio dei bambini, formato da un bambino e una bambina per ogni plesso di scuola primaria (di classe quarta), che "darà consigli" agli adulti. Numerose le azioni previste dal pano, tra queste: la promozione di attività culturali e laboratoriali, seminari e convegni sulle linee guida del Laboratorio (Progettazione Partecipata, Educazione alla Legalità, Educazione alla Convivenza col Vesuvio, Gioco e Educazione); la progettazione partecipata, in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, di un Piano Territoriale di un “Sistema delle Aree Gioco Urbane” al fine di dotarsi di uno strumento innovativo in grado di creare un “sistema” delle aree gioco che comprenda spazi pubblici e aree di pertinenza scolastica, razionalizzando la scelta di nuovi insediamenti e fornendo garanzia sulla sicurezza strutturale e sociale e che sia il risultato di un percorso condiviso tra i diversi Settori dell’Amministrazione competenti; manifestazioni legata ai festeggiamenti dell’anniversario dell’Unità d’Italia; l’istituzione di gemellaggi e scambi culturali con altre città, e per il 2011, in occasione dell’iniziativa annuale del “GIORNO DEL GIOCO” con la cittadina di Santa Cruz De Bucaral, Falcon, del Venezuela.



“Il Laboratorio Regionale – spiega l’architetto Francesco Langella, ideatore del piano RABBI – non può essere considerato più come soggetto programmatore e coordinatore di attività ma come istituzione forte su cui chiedere il consenso di diversi attori impegnati nel campo della progettazione urbana e della educazione per sperimentare, attraverso una ricerca-azione, soluzioni atte a ridare al bambino il pieno diritto di cittadino inteso come diritto a vivere e ad utilizzare la città, garantendogli l’opportunità di dare un contributo con la propria creatività.”