E´ stata firmata presso il Comune di Sant´Antonio Abate la convenzione "L´arte dell´agricoltura nell´antica Pompei" tra l´ente comunale e l´Istituto per la diffusione delle scienze naturali alla presenza del sindaco Antonio Varone e il presidente dell´Istituto Claudio Salerno, per la valorizzazione della villa rustica di Sant´Antonio Abate, gioiello archeologico del territorio abatese che a torto è definita sito minore rispetto alle grandi aree archeologiche di Pompei ed Ercolano ma che di minore non ha nulla se non le dimensioni. La convenzione ha il senso da parte dell´Istituto di mettere a disposizione e rendere fruibili le informazioni di carattere storico scientifico dell´area di Sant´Antonio e di ampliare le conoscenze della storia dell´agricoltura. "Non si tratta solo di fare il punto storico, letterario, scientifico sulla villa dal punto di vista architettonico della struttura - dichiara Claudio Salerno - ma anche di tutto quanto è legato all´arte dell´agricoltura e al suo territorio, anche per individuare in futuro un luogo per poter approfondire la questione del paesaggio, la struttura infatti va considerata nel complesso paesaggistico in cui si trova, dove il degrado urbano circostante sembra passare in secondo piano, alzando lo sguardo infatti ancora si scorgono i dintorni quindi anche da questo punto di vista rappresenta un momento di aggregazione e valorizzazione ma anche di conservazione del paesaggio". Con il supporto della multimedialità e di installazioni video verranno evocate sensazioni e colori attraverso fasci di luce. Le installazioni olfattive completano il percorso permettendo di sentire profumi e aromi. Grande soddisfazione espressa dal sindaco Antonio Varone molto attento al territorio di cui ne è primo cittadino che dichiara "la valorizzazione della villa archeologica ha l´intento di richiamare l´attenzione sulle produzioni agricole dell´antichità anche perchè la popolazione abatese si senta coinvolta nella valorizzazione del territorio che abita, risvegliando la consapevolezza di vivere in un territorio che rappresenta la storia archeologica ed agricola del passato. Quello di oggi ha rappresentato il primo passo verso un per orso che vede raggiungere l´obiettivo di rendere Sant´Antonio Abate il luogo della conservazione Dell´agro-biodiversità con il recupero degli odori, colori, sapori"