Un convegno sulla libertà di informazione, una mostra sul regime coreano di Pyongyang, la presentazione del libro di un sacerdote missionario e uno spettacolo dedicato ad Anna Politkovskaja. sono questi gli eventi promossi dall’assessorato alla Pace della Città di San Giorgio a Cremano, guidato da Renato Carcatella, per la Giornata della Memoria.

Domani, 26 gennaio alle 9.30 sarà il siciliano Orazio Mezzio a dar il via all’iniziativa promossa dall’Informagiovani sangiorgese illustrando le tappe del suo reportage fotografico sulla Corea del Nord: «Sorrisi di regime». Un viaggio in immagini lungo un ventennio (1989-2009) seguendo le tracce dei diritti civili negati su testi di Tiziano Terzani, di Lanfranco Norcini Pala, direttore di Azione Sociale e di Giuseppe Materazzo, redattore economico dell’Avvenire. Seguirà una tavola rotonda sul diritto all’informazione con ospiti Peppe Ruggiero, autore di «Biutiful Cauntri», Romolo Sticchi, inviato del Tg3, Andrea Postiglione, freelance napoletano per Al Jazeera, Bbc e Current Tv e Patrizia Capua, giornalista della «Repubblica». Alle 18, con gli interventi del sindaco Mimmo Giorgiano e dell’assessore Carcatella, il piano nobile del Palazzo della cultura vesuviana ospiterà quindi la presentazione di «Dio mi ha toccato il cuore», libro-diario di Angelo Esposito, sacerdote missionario napoletano, scelto dal cardinale Crescenzio Sepe come Fidei Donum della diocesi partenopea per il Guatemala.

Sarà «Anna Politkovskaja, concerto per voce solitaria», il pluripremiato spettacolo teatrale di e con Ferdinando Maddaloni a chiudere dopodomani, mercoledì 27 gennaio, proprio nel Giorno della Memoria, ricordando la giornalista uccisa a Mosca, il calendario della manifestazione che prevede tra le altre cose il lancio del progetto «Reporter di pace». Un percorso di formazione dedicato ai giovani e ideato in collaborazione con Youth Action for Peace (Yap) i cui dettagli saranno illustrati durante gli incontri e che mira a coinvolgere i giovani nella realizzazione di mini-reportage sui diritti calpestati seguendo la massima della giornalista russa: «Io vivo la vita e scrivo quello che vedo».