Sandro Pertini morì il 24 febbraio 1990. A venti anni dalla sua morte vogliamo ricordare, insieme ai nostri lettori, con la pubblicazione di alcuni suoi video e messaggi, uno dei presidenti della Repubblica più amati dagli italiani. Una figura straordinaria di uomo e di politico che ha lasciato una traccia indelebile nei sentimenti popolari della nostra nazione.

Biografia
Alessandro Pertini detto Sandro nacque a Stella San Giovanni in provincia di Savona, il 25 settembre 1896 e morì a Roma, il 24 febbraio 1990. E´ stato un politico, giornalista e antifascista italiano. Fu il settimo presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 1978 al 1985.

Durante la Prima Guerra Mondiale, Pertini combatté sull´Isonzo, e per diversi meriti sul campo gli fu conferita una medaglia d´argento al valor militare nel 1917. Nel Dopoguerra aderì al Partito Socialista Italiano e si distinse per la sua energica opposizione al fascismo. Perseguitato per il suo impegno politico contro la dittatura di Mussolini, nel 1925 fu condannato a otto mesi di carcere, e quindi costretto a un periodo di esilio in Francia per evitare una seconda condanna. Continuò la sua attività antifascista anche all´estero e per questo, dopo essere rientrato sotto falso nome in Italia nel 1929, fu arrestato e condannato dal Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato prima alla reclusione e successivamente al confino.

Nel 1943, alla caduta del regime fascista, fu liberato, e partecipò alla battaglia di Porta San Paolo nel tentativo di difendere Roma dall´occupazione tedesca. Contribuì poi a ricostruire il vecchio PSI fondando insieme a Pietro Nenni il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria. Nello stesso anno fu catturato dalle SS e condannato a morte, ma riuscì a salvarsi grazie a un intervento dei partigiani dei GAP.

Divenne in seguito una delle personalità di primo piano della Resistenza italiana e fu membro della giunta militare del Comitato di Liberazione Nazionale in rappresentanza del PSIUP. Da partigiano fu attivo soprattutto in Toscana, Val d´Aosta e Lombardia, distinguendosi in diverse azioni che gli valsero una medaglia d´oro al valor militare. Nell´aprile 1945 partecipò agli eventi che portarono alla liberazione dal nazifascismo, organizzando l´insurrezione di Milano, e votando il decreto che condannò a morte Mussolini e altri gerarchi fascisti.

Nell´Italia repubblicana fu eletto deputato all´Assemblea Costituente, quindi senatore nella prima legislatura e deputato in quelle successive, sempre rieletto dal 1953 al 1976. Ricoprì per due legislature consecutive, dal 1968 al 1976, la carica di Presidente della Camera dei deputati, per essere infine eletto Presidente della Repubblica Italiana l´8 luglio 1978.

Sconfinando spesso oltre il semplice ruolo istituzionale, il suo mandato presidenziale fu caratterizzato da una forte impronta personale che gli valse una notevole popolarità, tanto da essere spesso ricordato come il "presidente più amato dagli italiani".


Alcuni messaggi di Sandro Pertini

Appello ai giovani
"Oggi la nuova resistenza in che cosa consiste. Ecco l´appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato; di difendere la Repubblica e la democrazia. E cioè, oggi ci vuole due qualità a mio avviso cari amici: l´onestà e il coraggio. L´onestà... l´onestà... l´onestà. [...] E quindi l´appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto: la politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c´è qualche scandalo. Se c´è qualcuno che da´ scandalo; se c´è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato!"

Il fascismo
"Mussolini si comportò come un vigliacco, senza un gesto, senza una parola di fierezza. Presentendo l´insurrezione si era rivolto al cardinale arcivescovo di Milano chiedendo di potersi ritirare in Valtellina con tremila dei suoi. Ai partigiani che lo arrestarono offrì un impero, che non aveva. Ancora all´ultimo momento piativa di aver salva la vita per parlare alla radio e denunciare Hitler che, a suo parere, lo aveva tradito nove volte." (da A Milano e a Torino nella fiammata insurrezionale, in Avanti!, 6 maggio 1945)

"Il fascismo per me non può essere considerato una fede politica... il fascismo è l´antitesi di tutte le fedi politiche [...], perché opprime le fedi altrui."

La libertà dei popoli e l´antirazzismo
"Sono al fianco di chi soffre umiliazioni e oppressioni per il colore della sua pelle. Hitler e Mussolini avevano la pelle bianchissima, ma la coscienza nera. Martin Luther King aveva la pelle color dell´ebano, ma il suo animo brillava della limpida luce, come i diamanti che negri oppressi estraggono dalle miniere del Sudafrica, per la vanità e la ricchezza di una minoranza dalla pelle bianca."
(da un discorso del 1982; citato in Michelangelo Jacobucci, Pertini uomo di pace, Rizzoli, 1985)








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