Assume toni grotteschi il Carnevale a Napoli, con la vendita in un negozio del rione Sanità di un costume che richiama alla memoria Michele Misseri, zio reoconfesso e non dell´omicidio di Sarah Scazzi ad Avetrana. In una foto pubblicata a corredo dell´articolo apparso oggi su "Il Mattino" appare un costume che propone il tipico abbigliamento di un contadino, con tanto di gilet e cappello da pescatore, corredato però da una corda che il manichino di un bambino tiene appoggiata sul polso. L´iniziativa choc nasce da un´idea del titolare del negozio, che vende abbigliamento intimo e anche abiti di carnevale, non nuovo a iniziative spregiudicate. Il 45enne Carlo Mazza, infatti, già in passato ha proposto alla sua clientela il costume del capo dei capi della mafia Totò Riina (gessato, coppola siciliana e pistola) e quello del "cattivo" di una fiction che ebbe come protagonista Gabriel Garko, il quale interpretava il bellissimo mafioso Tonio Fortebracci.
Quello di Misseri, comunque, è stato prodotto in tiratura limitata: solo tre i vestiti a disposizione dell´utenza, peraltro già venduti a due mamme della Sanità e una dei Colli Aminei. La scelta di mettere in commercio la mise di Zio Michele ha provocato giudizi contrastanti in città: c´é chi pensa, infatti, che siano divertenti in quanto attinenti alle finalità della festa liberatoria e scandalosa. In molti, invece, hanno giudicato la trovata di pessimo gusto.
A dispetto delle considerazioni, comunque, Mazza sembra avere raggiunto il suo obiettivo: citando Oscar Wilde si potrebbe infatti dire: "Bene o male purché se ne parli...".