“Paghiamo 5 euro a testa per vedere le amichevoli del Savoia”. “Nessuno chieda il rimborso degli abbonamenti”. “Restiamo uniti alla società ed ai ragazzi, ne usciremo alla grande”. Solo alcuni stralci delle centinaia di messaggi che, da ieri pomeriggio, affollano le bacheche dei diversi social network. I tifosi del Savoia si mobilitano, al fianco della società, dopo aver appreso la notizia della chiusura del “Giraud” fino al 23 dicembre. Non manca la vicinanza di tifoserie da sempre amiche. “Non mollate”, scrivono da Acireale. La decisione del giudice sportivo, in relazione ai fatti di Pomigliano del 26 agosto scorso, rappresenta una vera ingiustizia a giudizio degli ultras oplontini. “La legge non è uguale per tutti”, l’eloquente titolo del volantino distribuito in tribuna, stamattina, in occasione della gara disputatasi a Torre Annunziata tra le rappresentative under 19 di Italia e Portogallo (terminata 1-1 per la cronaca ndr). Le proposte concrete si susseguono. La volontà è quella di fornire un contributo economico ed un sostegno morale alla dirigenza. Antonino Albergatore, storico tifoso oplontino, mette da parte l’amarezza e prova a guardare avanti: “Ogni domenica – esordisce Albergatore – attraverso una sorta di autotassazione garantiremo alla società un incasso equivalente alla vendita di 500 biglietti. Non vedremo la partita, ma saremo comunque all’esterno dello stadio ad incitare il Savoia”. La delusione è cocente. La rabbia, anche: “Un episodio isolato è stato strumentalizzato, ancora una volta, per infangare il nome di Torre Annunziata e la storia della nostra gloriosa società. E’ il momento di stringerci intorno alla squadra. Non li lasceremo soli”. L’intento della tifoseria organizzata è anche quello di coinvolgere l’interesse di imprenditori locali ed istituzioni pubbliche cittadine. Per questo motivo i tifosi chiedono, a breve, un incontro con il sindaco Starita. “Gli parleremo sicuramente”, afferma Albergatore.

SALVATORE PIRO