Ad un passo dalla D. Adesso si può dire. Gridare con forza. Basta sussurri. Il Savoia è ad un solo punto dalla matematica certezza della storica impresa. Perché di vero e proprio miracolo sportivo può parlarsi, nonostante il blasone, quando, nel rapidissimo volgere di sole tre stagioni, si risorge dalle ceneri di un fallimento riaffacciandosi in quarta serie. Merito di un gruppo di “veri uomini” come ribadisce il ds Aniello Langella, ai microfoni dei cronisti. “Del coraggio e della passione di dodici soci, persone perbene” afferma un raggiante Vitter in sala stampa. Di un pubblico eccezionale, osiamo aggiungere. La meritatissima vittoria ai danni del Volla (4-0 per la cronaca) scivola quasi in secondo ordine. La notizia più importante arriva direttamente da Santa Maria Capua Vetere. Gladiator sconfitto a domicilio dall’ “eterno amico” Sasà Ambrosino. Oggi allenatore del sorprendente Monte di Procida. Un passato radioso in maglia bianca. “Oj vita oj vita mia” il coro più gettonato al Giraud dopo il triplice fischio del sig. Frasca da Sulmona. Le note di “O’ surdat ‘nnammurat’” a concludere un pomeriggio di emozioni fantastiche, aperte dalla gemma griffata Montaperto, al 23’. Discesa impressionante di Pallonetto, migliore in campo per distacco. Assist al bacio per il bomber oplontino che, di tacco, fulmina l’impeccabile Martucci, aprendo le danze. A nulla serve l’estremo tentativo del difensore Gagliardi, sulla linea. Raddoppio poco prima dell’intervallo. A siglarlo ancora l’ariete ex Arzanese, grazie ad un potente destro che si spegne sotto la traversa. Pubblico in estasi. Complice le buone notizie provenienti dal casertano. Il Savoia si rilassa, leggermente. Concede una chanche a Mantice. Ripresa calma. Pochi sussulti. Vitter intuisce la necessità di abbassare i ritmi dopo una prima frazione giocata a livelli vertiginosi. Eppure, Pallonetto decide di partecipare, a suo modo, alla festa. Gran conclusione angolata. Nulla da fare per l’estremo ospite. “Standing ovation” per il terzino torrese rimpiazzato, nel finale, da Amoruso. Titoli di coda gestiti, prepotentemente, ancora da Montaperto. Tris personale a suggellare il 4 a 0 finale. Questa volta, però, lo show dell’attaccante prevede un perentorio colpo di testa utile ad aumentare la frustrazione del volenteroso Martucci. Il finale è tutto del pubblico che intona pezzi classici del repertorio napoletano. Felicità e voglia di calcio che conta. In attesa, ovvio, della matematica certezza.
Salvatore Piro