Saldi di fine stagione al "Giraud". Un Savoia completamente in bambola e con la testa già in vacanza si lascia surclassare dall´ottimo Cosenza di Gagliardi. 5 a 1 spietato e legittimo in favore dei silani dimostratisi, fin da subito, in pieno controllo della partita. Per i bianchi un harakiri interno clamoroso e storico. Per ritrovare un passivo casalingo così pesante, infatti, occorre ripercorrere la storia, tornando indietro di ben cinquant´anni. Patron Contino, in proposito, non fa drammi. La tradizione ed il blasone, tuttavia, avrebbero imposto ben altra chiusura.
Pronti via ed il trio delle meraviglie Mosciaro-Guadalupi-Marano fà subito male. Gli uomini goal del Cosenza scherzano con la disattenta difesa oplontina e, dopo il palo colpito da Fiore, imbastiscono l´azione del vantaggio. Corre il 4´ quando Mosciaro impallina l´incerto Loccisano siglando la ventiseiesima marcatura stagionale. Il Savoia è disorientato, privo di stimoli e di idee. Gli ospiti ne approfittano per raddoppiare con Guadalupi al 28´ (docile pallonetto a scavalcare Loccisano). La curva torrese capisce l´antifona, approfittandone per contestare con ironia e civiltà staff tecnico e dirigenza. "Contino-Verdezza vogliamo chiarezza", lo slogan più gettonato. Gli striscioni esposti (ben otto) ripercorrono, incisivamente, la vasta gamma di errori compiuti nel corso della tribolata stagione biancoscudata. Dall´esonero dell´ex tecnico Vitter (giunto quando la sqaudra veleggiava in seconda posizione), alla "epurazione" imposta nel mercato invernale. Chiari, al riguardo, i riferimenti all´operato dell´ex ds Nicola Dionisio. Nel mirino, anche l´avvicendamento in attacco tra Incoronato e Sebastian Vicentin. In campo, nel frattempo, il Savoia ha un moto d´orgoglio. Guarro centra il dodicesimo sigillo in campionato con un mancino centrale sul quale il portiere avversario Perri è disastroso. Nella ripresa ti aspetti tutt´altra gara. Che i bianchi rientrino in campo determinati alla ricerca del pari. Accade l´opposto. Ospiti ancora in rete con Fiore. La gara si innervosisce. A farne le spese è il difensore Salvatore (rosso diretto). Le già tenui speranze di rimonta tramontano definitivamente sulla botta al volo di Parenti che fissa il punteggio sul quattro a uno con tanto di esultanza rabbiosa e polemica rivolta alla tribuna del "Giraud". Gesto stupido. Gagliardi lo capisce e prontamente si scusa. Il Savoia è tramortito. I ragazzi di Amura beccano anche il quinto dal neo entrato Benincasa (parabola a giro all´incrocio). Il Savoia perde anche la testa. Si lascia espellere pure Catalano. Il Cosenza capisce che occorre fermarsi, salvaguardando testa e gambe in vista dei prossimi play-off. Spareggi che, invece, i bianchi hanno ampiamente snobbato. La inverosimile prestazione offerta quest´oggi, del resto, ne rappresenta lampante conferma.

Salvatore Piro