La sconfitta di Salerno ha chiuso la striscia positiva del Savoia. Quattro sono stati i risultati utili dei bianchi, che hanno raccolto complessivamente una vittoria e tre pareggi. Spezzato l’incantesimo, cominciano a riaffiorare i primi mugugni attorno da una squadra, che sta dando tutto ciò che è nelle sue possibilità.

LIMITI NASCOSTI. All’Arechi non ha convinto il 3-4-3 proposto da Bucaro, che comunque non aveva chissà quante alternative per riuscire ad arginare una corazzata come la Salernitana. Il tecnico poteva anche azzardare qualcosa in più nella ripresa, ma dalla panchina non c’era molta qualità. Non bisogna, però, dimenticare che la piccola rinascita del Savoia si è avuta grazie all’allenatore di Palermo. Già dallo sfortunato stop casalingo col Benevento, Bucaro con grande onestà intellettuale ha cambiato modulo passando dal 4-3-3 ad un più abbottonato 3-5-2. La rivoluzione ha portato a non prendere più gol (solo tre nelle ultime cinque sfide), ma soprattutto ha nascosto alcuni limiti tecnici tra l’altro mai nascosti né da lui né dall’amministratore unico Francesco Maglione. Con la difesa a tre sono diventati più sicuri Rinaldi e soprattutto Di Nunzio, ormai insostituibile. Sono costretti al grande sacrificio Cremaschi e Sabatino, ma finora hanno quasi sempre fatto il loro. Si è scoperto anche il grande spirito di sacrificio di Gallo, mentre a turno Sanseverino e Malaccari hanno fatto il bello e il cattivo tempo. La svolta l’ha data soprattutto l’arrivo di Calzi al centro della mediana e la sua assenza per infortunio all’Arechi, malgrado Sevieri non abbia demeritato, si è sentita.

ATTACCO INCONSISTENTE. A preoccupare è il reparto avanzato, capace di segnare solo una volta negli ultimi 360’. Il Savoia crea tanto, ma negli ultimi venti metri non ha quel quid che gli avrebbe permesso magari di strappare l’intera posta in palio a Barletta. Di Piazza è attualmente il miglior marcatore con due reti, ma non sempre è riuscito a dare un grande contributo. Del Sorbo è un esordiente della categoria e oltre a una mezz’ora di qualità sembra non poter dare. Capitolo a parte merita Scarpa, che però non può fare sempre tutto da solo. A Salerno ha giocato anche D’Appolonia, che però ha pagato un po’ troppo lo scotto fisico con gli avversari. Sono, invece degli oggetti misteriosi Corsetti e soprattutto Pompilio. Si aspetta così il ritorno di Cipriani, che non si è allenato quasi mai la settimana scorsa per noie muscolari. L’ex Bologna è stato fondamentale nel blitz di Aversa, ma finora non è riuscito ancora a trovare la condizione. Secondo lo staff medico Cipriani dovrebbe finalmente rientrare a Foggia. Non sarà di sicuro il salvatore della patria, ma i suoi centimetri serviranno eccome per raggiungere una salvezza, da conquistare con lacrime e sangue.


Gianluca Buonocore

Foto Nunzio Iovene Il Cigno @rt